L'azione incentiva progetti a finalità pubblica per la salvaguardia delle risorse genetiche in agricoltura. Il progressivo impoverimento della varietà di razze animali e specie vegetali pone la necessità di promuovere iniziative di contrasto al rischio di erosione genetica del patrimonio autoctono regionale e in particolare azioni specifiche per la conservazione ex situ ed in situ, la caratterizzazione, la raccolta e l'uso delle risorse genetiche autoctone d'interesse agrario, nonché, azioni concertate e d'accompagnamento volte alla promozione della cultura delle comunità rurali, alla informazione e divulgazione di tutto ciò che attiene l'agrobiodiversità.
Si ritiene, infatti, che gli altri interventi previsti dalla misura 10, rivolti agli agricoltori per la salvaguardia delle risorse genetiche non sia sufficiente. È pertanto necessario accompagnare tali attività con azioni mirate e concertate (caratterizzazione, raccolta, realizzazione e messa in rete di inventari), nonché di accompagnamento (informazione, diffusione e consulenza).
Tipo di sostegno:
Il sostegno è erogato ai beneficiari sulla base di progetti poliennali finalizzati a salvaguardare le risorse genetiche regionali a rischio di estinzione, in accordo alle Linee guida nazionali per la conservazione in situ, on farm ed ex situ della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario emanate con decreto MiPAAF 6 luglio 2012 in attuazione del Piano Nazionale per la Biodiversità di interesse Agricolo.
Il sostegno è erogato sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto.
Beneficiari:
- Regione Umbria;
- Parco 3A;
- Enti pubblici di ricerca.
Costi eleggibili:
Sono ammissibili le seguenti spese:
- Attività connesse alle disposizioni dalla legge regionale 25/2001 per la biodiversità;
- Realizzazione di specifici progetti per la diffusione delle risorse genetiche locali a rischio di erosione nel sistema produttivo agricolo, riconducibili ad aree di particolare interesse nel campo della biodiversità e/o indagini bibliografiche e prospezioni territoriali al fine di identificare e caratterizzare le risorse genetiche autoctone d'interesse agrario strettamente legate al territorio;
- Realizzazione di progetti pilota per la conservazione di varietà e razze locali a rischio di erosione genetica;
- Ricerca di materiale riproduttivo;
- Risanamento fitosanitario del materiale di moltiplicazione e sua riproduzione;
- Preparazione di materiale sano (seme, barbatelle, astoni, portinnesti) per la sua reintroduzione e ridiffusione nei territori d'origine;
- Conservazione ex situ delle risorse genetiche autoctone in collaborazione con Istituzioni scientifiche di comprovata esperienza nel settore;
- Promozione di una rete di salvaguardia che raccolga le risorse genetiche ritenute importanti per le comunità rurali locali ed a rischio di erosione genetica;
- Caratterizzazione morfologica e genetica delle risorse in collaborazione con Istituzioni scientifiche di comprovata esperienza nel settore selezionate nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale in materia di appalti pubblici;
- Gestione, monitoraggio e ampliamento della banca del germoplasma;
- Redazione di schede ampelografiche, pomologiche, di ciascuna risorsa genetica
- Realizzazione di campi catalogo;
- Attività d'informazione e divulgazione, anche mediante convegni e portali e comunicazione Web.
Condizioni di ammissibilità:
Valutazione del livello di esperienza e di comprovata professionalità del beneficiario.
Il beneficiario dovrà presentare un progetto pluriennale finalizzato a salvaguardare le risorse genetiche regionali a rischio di estinzione.
Principi per quanto riguarda la definizione dei criteri di selezione:
I progetti proposti saranno valutati e selezionati sulla base della qualità e completezza della partnership e dei contenuti.
Intensità dell'aiuto:
Il livello del sostegno è previsto nella misura del 100% sulle spese ammesse ed effettivamente sostenute.