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Il 19 novembre 2019, presso il Dipartimento di Ingeneria dell'Università degli Studi di Perugia, si è tentuo "Umbria Tech Forum: dalla ricerca all'innovazione industriale": la prima iniziativa italiana per favorire il trasferimento tecnologico.

L'evento è stato organizzato da Confindustria Umbria e dal Digital Innovation Hub in collaborazione con Regione Umbria, Università degli Studi di Perugia e col supporto di Sistemi Formativi Confindustria Umbria e UBI Banca.

La Presidente della Regione Umbrai, Donatella Tesei, ha portato i saluti della Regione.

Nel corso dell'intera giornata si è sviluppato un proficuo confrontro tra imprese, enti di ricerca,scienziati, professori universitari e tecnici regionali su temi quali l'intelligenza artificiale, la sensoristica, la robotica, l'analisi dei grandi dati, i sistemi cyber fisici, la manutenzione predittiva, la sicurezza informatica e i materiali intelligenti.

Nel pomeriggio, poi, si sono tenuti  sette Tavoli tematici (Working Group) sulle Linee di ricerca e innovazione previste dalla RIS3 nel POR FESR della Regione Umbria


Anche il PORFESR ha collaborato alla buona riuscita della Campagna #EUINMYREGION 2019 organizzata dalla Commisisone Europea. 

Il 9 aprile 2019 a Città di Castello presso il Palazzo Vitelli a San Giacomo il POR FESR della Regione Umbria  era alla Biblioteca e al Digipass per celebrare  #EUINMYREGION: gran successo di visitatori!

vai al video e guarda dal minuto 9.30)


Eurobarometro è un sondaggio di opinione periodici in tutti gli Stati membri dell'UE che le Istituzioni europee commissionano sin dal 1973.

Nel 2019 l sondaggio Eurobarometro standard si è svolta dopo le elezioni europee, tra il 7 giugno e il 1° luglio 2019 in tutti i 28 paesi dell'UE e in 5 paesi candidati.Dall' indagine emerge un forte aumento della percezione positiva dell'Unione europea da parte dei cittadini in tutti i settori, dall'economia allo stato della democrazia. Questi sono i risultati migliori registrati nel periodo successivo all'indagine Eurobarometro del giugno 2014, condotta prima dell'insediamento della Commissione Juncker.

Ecco una breve sintesi dei dati realizzata  dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea:

1. Fiducia e ottimismo per il futuro ai massimi livelli dal 2014

La fiducia nell'UE ha raggiunto il suo livello massimo dal 2014 e rimane più elevata rispetto alla fiducia nei governi o nei parlamenti nazionali. La fiducia nell'UE è aumentata in 20 Stati membri e le percentuali più elevate si sono registrate in Lituania (72%), Danimarca (68%) ed Estonia (60%). Inoltre più della metà dei rispondenti "si dichiara prevalentemente fiduciosa" nell'UE in Lussemburgo (59%), in Finlandia (58%), in Portogallo (57%), a Malta e in Svezia (per entrambe il 56%), in Bulgaria e Ungheria (per entrambe il 55%), in Irlanda, Polonia, nei Paesi Bassi e a Cipro (per tutti il 54%), in Romania e Austria (per entrambe il 52%) nonché in Lettonia e Belgio (per entrambe il 51%).

Dall'ultima indagine Eurobarometro standard nell'autunno 2018 la percentuale dei rispondenti con un'immagine positiva dell'UE (45%) è aumentata in 23 Stati membri dell'UE e in misura maggiore a Cipro (47%, +11), in Ungheria (52%, +9), in Grecia (33%, +8), in Romania (60%, +8) e in Portogallo (60%, +7). Dall'autunno 2018 è stato registrato un aumento di 2 punti percentuali (+10 dalla primavera 2014): si tratta del livello più alto rilevato negli ultimi 10 anni. Il 37% (+1, rispetto all'autunno 2018) dei rispondenti ha un'immagine neutra dell'UE, mentre meno di un quinto ha un'immagine negativa (17%, -3): è la percentuale più bassa degli ultimi 10 anni.

La maggioranza degli europei è ottimista sul futuro dell'UE (61%, +3 punti percentuali), mentre solo il 34% (-3) è pessimista. Le percentuali più elevate di ottimisti si osservano in Irlanda (85%), Danimarca (79%), Lituania (76%) e Polonia (74%). All'estremo opposto, l'ottimismo è meno marcato nel Regno Unito (47% contro il 46%) e in Francia (50% contro il 45%).

Il 55% degli europei si dichiara soddisfatto del funzionamento della democrazia nell'UE: si tratta della percentuale più elevata dall'autunno del 2004 (+5 punti percentuali dall'autunno 2018; +11 dalla primavera 2014), mentre il numero dei "non soddisfatti" è diminuito di 5 punti percentuali, scendendo così al 36%.

La maggioranza degli europei concorda nel ritenere che "la loro voce conta nell'UE". La media dell'UE-28 raggiunge il 56% (+7 punti percentuali dall'autunno 2018; +11 dalla primavera 2018; +14 dalla primavera 2014); le percentuali più alte si riscontrano in Svezia (86%), Danimarca (81%) e nei Paesi Bassi (76%).

2. L'euro gode di un sostegno record 

Il sostegno all'Unione economica e monetaria e all'euro raggiunge un nuovo livello record, con oltre tre quarti dei rispondenti (76%, +1 punto percentuale; +9 dalla primavera del 2014) nella zona euro a favore della moneta unica dell'UE. In tutta l'UE il sostegno all'euro si attesta stabilmente al 62%.

Prevalgono le opinioni positive sulla situazione delle economie nazionali (con il 49% che giudica la situazione buona e il 47% che la giudica negativa). La maggioranza dei rispondenti in 17 Stati membri (16 nell'autunno 2018) afferma che la situazione economica nazionale è buona. Il Lussemburgo (94%), la Danimarca (91%) e i Paesi Bassi (90%) sono i paesi che presentano le percentuali più elevate. Le percentuali più basse di opinioni positive si osservano in Grecia (7%), Croazia e Bulgaria (per entrambe il 20%), Italia (22%), Spagna (26%) e Francia (29%).

3. La cittadinanza dell'UE e la libera circolazione sono considerati i risultati principali conseguiti dall'UE

In tutti i 28 Stati membri oltre la metà dei rispondenti si ritiene cittadino dell'UE. In tutta l'UE il 73% la pensa così (+2 punti percentuali dall'autunno 2018), mentre a livello nazionale le percentuali variano: 93% in Lussemburgo, 88% in Germania, 87% in Spagna, 57% in Grecia e Italia e 52% in Bulgaria.

Un'ampia maggioranza di cittadini dell'UE sostiene "la libera circolazione dei cittadini dell'UE, che possono vivere, lavorare, studiare e svolgere un'attività ovunque nell'UE" (81%, -2 punti percentuali dall'autunno 2018), e in ogni Stato membro dell'UE oltre due terzi dei rispondenti condividono questa opinione, dalla Lituania (94%) all'Italia e al Regno Unito (per entrambi il 68%).

4. Preoccupazioni principali a livello nazionale e di UE: cresce la preoccupazione per i cambiamenti climatici e l'ambiente

L'immigrazione resta la preoccupazione principale a livello di UE e compare nel 34% delle risposte, nonostante il forte calo (-6 punti percentuali dall'autunno 2018). I cambiamenti climatici, che nell'autunno del 2018 si collocavano al quinto posto, sono ora la seconda preoccupazione principale dopo aver subito un'impennata (+6 dall'autunno 2018). Tre cause di preoccupazione registrano percentuali identiche: la situazione economica (18%, percentuale invariata), lo stato delle finanze pubbliche degli Stati membri (18%, -1) e il terrorismo (18%, -2), seguite dall'ambiente, che rappresenta la preoccupazione principale per il 13% dei rispondenti, con un aumento di 4 punti percentuali.

La disoccupazione, che occupa ora la settima posizione a livello di UE (12%), resta la preoccupazione principale a livello nazionale (21%, -2 punti percentuali), insieme a prezzi in aumento/inflazione/costo della vita (21%, percentuale invariata) e a sanità e sicurezza sociale (21%, +1). Ambiente, clima e questioni energetiche seguono a ruota e segnano un forte aumento (20%, +6). L'immigrazione, indicata dal 17% dei rispondenti (-4 punti percentuali dall'autunno del 2018 e -19 dall'autunno 2015), per la prima volta dalla primavera del 2014 non rientra fra le tre preoccupazioni primarie a livello nazionale. La situazione economica è al sesto posto (16%, +1).

Contesto

L'indagine "Eurobarometro standard – Primavera 2019" (EB 91) è stata condotta mediante interviste individuali tra il 7 giugno e il 1° luglio 2019 nei 28 Stati membri dell'UE e nei paesi candidati[1](link is external). Tra il 7 e il 25 giugno 2019 sono state realizzate 27 464 interviste negli Stati membri dell'UE-28. 

Per ulteriori informazioni

Eurobarometro standard 91

http://ec.europa.eu/commfrontoffice/publicopinion/index.cfm/survey/getsurveydetail/instruments/standard/surveyky/2253

 

[1](link is external) I 28 Stati membri dell'Unione europea (UE), i cinque paesi candidati (Macedonia del Nord, Turchia, Montenegro, Serbia e Albania) e la comunità turco-cipriota nella parte del paese non controllata dal governo della Repubblica di Cipro.


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Hai tempo fino al 10 dicembre 2019 per partecipare al Bando media

Il budget totale è 4,8 milioni di cui 800mila per università e scuole. Il bando è gestito direttamente dalla Commisione europea


Il 14 novembre 2019, presso la sede del Broletto della Regione Umbria,  un gruppo di studenti americani di  "The Umbra Institute" - accompagnati dal Prof.Maximiliano Lorenzi-  ha incontrato Valeria Covarelli, responsabile della comunicazione del POR FESR della Regione Umbria, per un seminario sul tema dei rapporti tra l'Unione europea e le Regioni, con particolare riferimento alla programmazione FESR 2014 -2020 e all'avvio della programmazione comunitaria post 2020.

L'incontro ha rappresentato un'importante occasione di confronto con i giovani americani, volta a spiegare l'importanza delle politiche comunitarie per la coesione economica e sociale


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