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EURADA annuncia un secondo turno di gara a settembre del Campionato Citizens Hackathon

La European Association of Development Agencies (EURADA), associazione fondata nel 1992 che riunisce varie professionalità regionali nel campo nello sviluppo economico, al fine di promuovere la crescita ed opportunità di impiego, ha 22 luglio 2024, il secondo round del Campionato Europeo di Citizens Hackathon. L’iniziativa, implementata da sei mesi, ha l’obiettivo di rafforzare l’adozione di soluzioni per fronteggiare il cambiamento climatico, attuate in collaborazione tra aziende, centri di ricerca e autorità locali, tenendo in considerazione i bisogni dei cittadini. Dato il successo del primo round e la partecipazione internazionale, le registrazioni sono state aperte per consentire nuove adesioni. A questo proposito, si incentivano le registrazioni di tutti coloro che desiderino contribuire a soluzioni innovative per la questione climatica, consultando questa pagina.

Per quanto riguarda il round di competizioni, nominato EU Sparks For Climate, il cui fine è l’implementazione di soluzioni tecnologicamente e socialmente innovative per arginare il cambiamento climatico, si sono già svolti hackathon locali in 16 sedi in 24 paesi. In questi eventi, 231 cittadini e ricercatori hanno formato 57 team per creare soluzioni innovative per le sfide climatiche più urgenti dell'Europa. Di questi, 20 team sono emersi vittoriosi e competeranno nella finale europea il prossimo ottobre. Inoltre, sono previsti hackathon locali nelle seguenti città: Klagenfurt (Austria), Kassel (Germania), Cracovia (Polonia), Trondheim (Norvegia e Danimarca), Rotterdam (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), e Parigi (Francia), tra agosto e settembre. Maggiori dettagli sul programma e i team vincitori sono disponibili alla pagina EU Sparks For Climate.

I gruppi che risulteranno vincitori delle competizioni locali riceveranno una formazione, suddivisa in moduli tematici, tra cui imprenditoria, comunicazione valorizzazione della conoscenza, sostenibilità, impatto sociale ed etica, diritti di proprietà intellettuale, finanziamento e investimento, e project management, di 40 ore complessive, allo scopo di eccellere nella competizione finale. Inoltre, ogni squadra avrà a disposizione una figura di riferimento per massimizzare le prospettive di vittoria, al fine di poter presentare il proprio progetto alla finale, che si svolgerà a Bruxelles, e vincere il premio in denaro pari a €5000. Solo tre squadre saranno proclamate vincitrici e, oltre al contributo economico, riceveranno un piano personalizzato di mentoring per lo sviluppo concreto della loro idea, coinvolgendo i diversi stakeholders.

Ulteriori domande potranno pervenire via e-mail all’indirizzo nora.scantamburlo@eurada.org


EIC WOMEN LEADERSHIP PROGRAM: lancio call 2024, aperta fino al 5 agosto 2024

Il Consiglio Europeo dell’Innovazione (EIC), creato dall’UE per promuovere e sostenere l'innovazione e le start-up tecnologiche, e l'Istituto Europeo di Innovazione e tecnologia (EIT), organismo indipendente dell'Unione Europea creato nel 2008 per rafforzare la capacità di innovazione dell'UE, presentano la edizione del EIC WOMEN LEADERSHIP PROGRAM. L’iniziativa è finalizzata al supporto e alla promozione della leadership femminile nel campo dell'innovazione e dell'imprenditoria al fine di aiutare le donne imprenditrici e leader aziendali a superare le barriere di genere che possono incontrare nel corso della loro carriera e a raggiungere posizioni di leadership. 

 
Il programma offre sessioni di formazione in cui si affronteranno argomenti come la negoziazione, il pitching, gli stili di leadership, marketing e public speaking. Le sessioni si svolgeranno durante i giorni lavorativi con una durata massima di 2 ore. Le sessioni sono guidate da esperti del settore e sono progettate per essere interattive, offrendo esercizi pratici e casi di studio per aiutare i partecipanti a mettere in pratica le proprie capacità di leadership.  
 
Sono previsti eventi di networking in cui sarà possibile aumentare la rete dei partecipanti e accrescere la loro visibilità con gli stakeholder chiave nell'ecosistema dell'innovazione europeo. 
 
Il progetto promuove anche il mentoring personale e il coaching aziendale. I mentori, che spaziano da amministratori delegati e investitori esperti a imprenditori seriali, vengono abbinati ai partecipanti in base alle sfide professionali affrontate da questi ultimi. I partecipanti incontrano regolarmente i loro mentori per ricevere supporto sui loro obiettivi e sfide di carriera. 
 
Inoltre, i partecipanti hanno l'opportunità di lavorare con un esperto business coach dell'EIC. Questi esperti supportano i partecipanti con obiettivi e sfide legate al business, come l'identificazione di nuove opportunità commerciali. 

I partecipanti potranno beneficiare di un programma personalizzato basato su una valutazione delle esigenze, il che comporta sessioni di formazione specifiche con esercizi e discussioni interattive, eventi di networking, tutoraggio personalizzato e programmi di business coaching. 

 
E’ rivolto alle donne in una posizione di leadership (CEO, co-fondatrici, o altri dirigenti di livello C) in aziende stabilite almeno da 2 anni rispetto alla scadenza e supportate dai seguenti schemi EIC ed EIT (SME Instrument Phase I and Phase II, EIC Transition, EIC Pathfinder, EIC Accelerator, Seal of Excellence under Horizon Europe, Women TechEU and EIT Programmes (all KICs). 
 
TIMELINE 
 

 • dal 1° luglio al 5 agosto 2024: candidatura online 

 

 • 5 settembre 2024: conferma della partecipazione 

 

 • 18 settembre 2024: workshop introduttivi online 

 

 • 24 e 25 settembre 2024: giornate inaugurali in presenza a Torino*

  • *i costi logistici e di viaggio sono a carico del partecipante  

  •  • da settembre a novembre 2024: sessioni di formazione e networking online 

 
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE: 
dettagli programma  

contatta direttamente EIC community  


EIT Digital promuove due importanti progetti RIV

EIT Digital sta  promuovendo due iniziative innovative nell'ambito del programma Regional Innovation Valleys (RIV) continuando a sostenere la trasformazione digitale con due progetti di partenariato strategico fondamentali: UNITE e RIVCircular. RIV vuole rafforzare e far progredire gli ecosistemi europei dell'innovazione, collegando tutti i territori del l'UE, per affrontare le sfide sociali dell'Europa e promuovere una maggiore coesione. Nell'ambito della nuova agenda europea per l'innovazione, le RIV mirano a sfruttare il potenziale del l'innovazione tecnologica nei diversi territori del l'UE e affrontano il divario in materia di innovazione.  Si è infatti fissato l'obiettivo di individuare fino a 100 regioni impegnate a migliorare il coordinamento e la direzione degli investimenti e delle politiche in materia di ricerca e innovazione, a livello regionale, e di collaborare a progetti di innovazione interregionali, anche nel settore delle tecnologie avanzate, legate alle principali priorità dell'UE.

 

Chi sono i partner?

UNITE: sta rivoluzionando l'assistenza sanitaria attraverso la tecnologia digitale, concentrandosi su cure personalizzate e gestione avanzata dei dati. L’iniziativa riunisce un gruppo di autorità per l'innovazione di tutta Europa, tra cui Danimarca, Germania e Regno Unito.

RIVCircular: si rivolge a pratiche sostenibili in tutte le principali industrie europee infatti si delinea come pioniere della sostenibilità in Europa mirando a stimolare l'innovazione nell'economia circolare in regioni europee chiave come Madrid, Brandeburgo e Kosice. Il progetto si concentra sul rendere più sostenibili settori come l'edilizia e la produzione tessile attraverso il miglioramento delle pratiche di riciclaggio e la digitalizzazione dei processi.

 

Quali sono gli obiettivi del progetto?

Gli obiettivi cardine possono essere rintracciabili nel miglioramento dell'assistenza personalizzata, nello sviluppo di sistemi avanzati di gestione dei dati sanitari e nell’affrontare la crisi del personale sanitario. Inoltre, mettendo in contatto regioni sviluppate e in via di sviluppo, promuovendo così una cooperazione transfrontaliera, si vogliono affrontare le sfide sociali ed economiche, si vogliono realizzare programmi di innovazione d'impatto in tutta Europa attraverso interventi coordinati a livello nazionale, regionale e locale. Tale modello infatti punta a rafforzare la competitività globale dell'Europa, colmando l'annoso divario di innovazione tra i territori e promuovendo il meglio dell'innovazione europea.

UNITE, più nello specifico poi, oltre a riunire attori preminenti dell'innovazione per risolvere le sfide più urgenti nel campo della sanità, attiverà bandi per finanziare a cascata le imprese europee altamente innovative per sostenere e accelerare la fornitura delle migliori soluzioni digitali deep tech in tutta Europa e per far nascere nuove catene di fornitura interregionali a beneficio dei fornitori e dei consumatori di prodotti e servizi di prossima generazione. Concentrandosi sulle innovazioni deep tech che garantiscono una salute equa per intere popolazioni, su un'assistenza a distanza più personalizzata e incentrata sull'uomo, su spazi avanzati per i dati sanitari e su innovazioni digitali che risolvono la crisi del personale sanitario, UNITE migliorerà la qualità della vita e i risultati sanitari per i cittadini europei.

RIVCircular invece, attraverso un approccio del consorzio, prevede la selezione competitiva e il finanziamento attraverso bandi aperti congiunti, offrendo sostegno finanziario a terzi per stimolare l'innovazione interregionale in ambito deep tech. Le attività di collaborazione principali mirano a rafforzare le connessioni e la cooperazione tra regioni con diversi profili di innovazione, sfruttando i punti di forza di innovatori forti come Madrid e Brandeburgo insieme a innovatori moderati come Innlandet e Hauts-de-France, e innovatori emergenti di Kosice e Kiev.


Colmare il divario di competenze digitali in Europa: una conversazione con il Commissario Schinas

In una conversazione nell'ambito delle competenze digitali e del divario che emerge fra le varie aree europee il CEO di EIT Digital, Federico Menna, ha incontrato il Commissario Magaritis Schinas, Vicepresidente della Commissione Europea, per analizzare il futuro delle competenze digitali e della governance in Europa. Il primo topic a cui si è fatto riferimento concerne la crisi del gap di competenze. Il Commissario Schinas non ha infatti usato mezzi termini per parlare della sfida più urgente per l'Europa: un'evidente carenza di competenze digitali. Con la transizione verso un'Europa più verde e più digitale in corso, il continente è a corto di personale qualificato necessario per una solida governance digitale e per la sicurezza informatica. Per affrontare in maniera più efficiente queste sfide imminenti, la Commissione sta stanziando un budget di 65 miliardi di euro per iniziative di riqualificazione e aggiornamento professionale, di cui 23 miliardi di euro dedicati specificamente alle competenze digitali. 

 

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Relazione sul Decennio digitale dell’UE tra progressi e insidie

Il 2 luglio 2024, la Commissione europea ha pubblicato l'ultima scheda di valutazione dei progressi digitali dell'Europa, e si viene a delineare un bilancio contrastante. Mentre ci avviciniamo agli obiettivi digitali per il 2030 fissati dal Digital Decade Policy Programme (DDPP), il rapporto “State of the Digital Decade” di quest'anno ci fa un bilancio della realtà.

Quest'anno, per la prima volta, la relazione è accompagnata da un'analisi delle tabelle di marcia strategiche nazionali del Decennio digitale presentate dagli Stati membri, che descrivono dettagliatamente le misure, le azioni e i finanziamenti previsti per contribuire alla trasformazione digitale dell'UE.

L'analisi della Commissione mostra che, nello scenario attuale, gli sforzi collettivi degli Stati membri non saranno all'altezza delle ambizioni dell'UE. Le lacune individuate comprendono la necessità di ulteriori investimenti, sia a livello UE che nazionale, in particolare nei settori delle competenze digitali, della connettività di alta qualità, dell'adozione dell'intelligenza artificiale e dell'analisi dei dati da parte delle imprese, della produzione di semiconduttori e dell’avvio su ecosistemi. Sia l'UE che gli Stati membri hanno un ruolo fondamentale da svolgere nell'applicazione del nuovo quadro giuridico infatti devono agire per promuovere la diffusione delle tecnologie digitali e garantire che i cittadini siano dotati di competenze digitali adeguate per beneficiare pienamente della trasformazione digitale. Per questo motivo la relazione di quest'anno chiede che gli Stati membri siano più ambiziosi, in quanto il raggiungimento degli obiettivi del Decennio digitale in materia di infrastrutture digitali, imprese, competenze e servizi pubblici è fondamentale per la futura prosperità economica e coesione sociale dell'UE.

In tale contesto, la Commissione ha anche aggiornato le raccomandazioni specifiche per paese e trasversali per ogni Stato membro dell'UE per colmare le lacune individuate. Il risultato principale riscontrato è il fatto che si ha bisogno di maggiori investimenti in competenze digitali, connettività di alto livello, IA e un solido ecosistema di startup. 

L’UE, in questi termini, non si limita a lanciare l'allarme, ma si mobilita per l’azione infatti la Commissione sta spingendo gli Stati membri a potenziare i loro piani di gioco, sostenuti da ingenti finanziamenti attraverso lo Strumento di ripresa e resilienza e altri importanti canali finanziari. I punti cardine della relazione sono i seguenti: 

 

Infrastrutture e imprese digitali:

L'adozione e lo sviluppo di tecnologie innovative sono un punto cardine per la competitività dell'Europa, in particolare nell'attuale panorama geopolitico e a causa delle crescenti minacce alla sicurezza informatica, che richiedono maggiore resilienza. Il rapporto evidenzia che l'UE è lontano dal raggiungimento gli obiettivi di connettività fissati dal DDPP. Le reti 5G di alta qualità oggi raggiungono solo il 50% del territorio dell'UE e le loro prestazioni sono ancora insufficienti per fornire servizi 5G avanzati. Per affrontare queste sfide, gli Stati membri e la Commissione dovrebbero collaborare per promuovere un mercato unico digitale veramente funzionale. Inoltre, per conseguire la digitalizzazione del settore delle imprese, bisogna attivarsi per incentivare l'adozione di strumenti digitali innovativi da parte delle PMI, in particolare il cloud e l'IA, nonché mobilitare ulteriori investimenti privati nelle startup in crescita. Un'altra grande sfida è la limitata diffusione delle tecnologie digitali al di là delle grandi città. Per affrontare questo divario digitale, è fondamentale promuovere la cooperazione tra gli attori europei a livello transfrontaliero e locale, ad esempio attraverso progetti multinazionali, European Digital Innovation Hub (EDH) e European Digital Infrastructure Consortia (EDIC). Una serie di successi sono stati raggiunti dallo scorso anno in questo senso, con tre EDIC istituiti entro la fine di maggio 2024.

 

Competenze digitali e servizi pubblici: 

Mettere le persone al centro della trasformazione digitale è al centro del decennio digitale e del primo principio della Dichiarazione sui diritti e i principi digitali. Attualmente, gli obiettivi in materia di competenze digitali fissati dal decennio digitale sono anch’essi lontani con solo il 55,6% della popolazione dell'UE che possiede almeno competenze digitali di base. Secondo la tendenza attuale, il numero di specialisti in ICT nell'UE sarà di circa 12 milioni nel 2030, con un persistente squilibrio di genere. Per raggiungere gli obiettivi, gli Stati membri dovrebbero adottare un approccio multiforme per promuovere le competenze digitali a tutti i livelli di istruzione e incentivare i giovani, in particolare le ragazze, a interessarsi alle discipline STEM. Gli Stati membri stanno progredendo verso l'obiettivo di rendere tutti i servizi pubblici chiave e le cartelle cliniche elettroniche accessibili ai cittadini e alle imprese on-line, nonché di fornire loro un'identificazione elettronica sicura (Eid). Nonostante l'adozione disomogenea da parte degli Stati membri, l'ID è attualmente disponibile per il 93% della popolazione dell'UE e il Portafoglio Identità Digitale dell'UE dovrebbe incentivarne l'uso. Tuttavia, in uno scenario business-as-usual, raggiungere il 100% dei servizi pubblici digitali per i cittadini e le imprese entro il 2030 rimane una sfida.

 

Quali saranno i passi successivi?

Gli Stati membri dovranno rivedere e adeguare le rispettive tabelle di marcia nazionali per allinearsi al programma politico del decennio digitale entro il 2 dicembre 2024. Come indicato nel DDPP, la Commissione controllerà e valuterà l'attuazione di tali raccomandazioni e riferirà sui progressi compiuti nella prossima relazione sullo stato del decennio digitale, nel 2025.


Immergetevi nel futuro del VC con l'ultimo rapporto di EIT Digital

EIT Digital, in qualità di organizzazione leader europea per l'innovazione e l’istruzione, applaude alla crescita dell'ecosistema tecnologico europeo, ora valutato 3,5 trilioni di euro . L’ultimo rapporto “European Women in VC: Beyond Returns”  evidenzia i contributi del capitale di rischio in questo progetto. Con oltre 2.400 società di capitale di rischio attive e la creazione di 6,3 milioni di posti di lavoro attraverso le startup, il capitale di rischio è stato un punto cardine per promuovere la crescita, l'innovazione e la sostenibilità in tutta Europa.

Una delle conclusioni della relazione è l'attenzione rivolta agli investimenti a impatto positivo. Nel 2023, un terzo dei 53 miliardi di euro raccolti dalle startup tecnologiche europee è stato destinato a startup di impatto positivo che affrontano gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). La regione nordica è in testa a questa tendenza, con il 61% degli investimenti di capitale di rischio mirati alle iniziative basate sull’impatto. La relazione sottolinea inoltre l'importanza della diversità per ottenere rendimenti più elevati e un maggiore impatto. I team di VC guidati da donne e co-guidati hanno dimostrato prestazioni superiori, allineandosi con la convinzione più ampia del settore che una maggiore diversità porta a migliori decisioni di investimento e risultati finanziari.

 

Perché dovrebbe interessarvi?

È qui che il capitale di rischio incontra l'impatto del mondo reale. Con un'attenzione particolare alla sostenibilità e alla diversità, gli investimenti in capitale di rischio stanno dando forma a un'economia più equa. 

 

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Gabriella Ceccarelli Regione Umbria - Sede di Bruxelles
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