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L'Assessore Regionale con delega alla Pace: “L'Umbria è fortemente preoccupata per l'escalation di guerra tra India e Pakistan”. E non dimentica il conflitto in Terra Santa

Perugia, 07 maggio '025 – Le recenti escalation militari tra India e Pakistan, culminate nell'operazione “Sindoor”, lanciata da Nuova Delhi, che ha causato la morte di 26 civili, in risposta all'attacco terroristico di Pahalgam, hanno riportato l’attenzione internazionale su una delle dispute più pericolose e irrisolte del nostro tempo: il conflitto per il controllo del Kashmir.
Qualche giorno fa si erano avute avvisaglie di un nuovo conflitto quando il governo Indiano sospese unilateralmente "l'Indus Water Treaty" - Trattato che regola l'accesso all'acqua - fondamentale per l'agricoltura del Pakistan.
Le tensioni tra India e Pakistan affondano le radici nella dolorosa partizione del 1947, quando la fine del dominio coloniale britannico portò alla nascita di due stati indipendenti. 
Mentre il Kashmir, regione a maggioranza musulmana, ma governata da un maharaja indù, divenne immediatamente oggetto di contesa, dando origine a tre guerre e a decenni di scontri armati e attentati.
L'Assessore alla Pace della Regione Umbria - Fabio Barcaioli - esprime profonda preoccupazione per la possibile evoluzione di un conflitto su larga scala tra due potenze nucleari, e sta organizzando un incontro con le associazioni di cittadini Indiani e Pakistani in Umbria.
L’Umbria non dimentica neanche il conflitto che sta insanguinando la Terra Santa dove tra Israele e la Palestina si consumano lutti e miserie a danno di civili, adulti e bambini. 
Sempre più si sente il bisogno - conclude Barcaioli - di una politica di pace e disarmo che ponga al centro la via diplomatica alla risoluzione delle controversie internazionali.


Legge sulle aree idonee, la Regione Umbria avvia il confronto con una serie di incontri aperti al pubblico

Perugia, 7 maggio 2025 – La Regione Umbria mette in calendario una serie di incontri con la cittadinanza per approfondire e condividere i contenuti della Legge sulle aree idonee, fondamentale per rendere l'Umbria al 100% rinnovabile. Si chiama "Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro" la nuova legge sull'individuazione delle aree e superfici idonee e non idonee all'installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile che verrà illustrata dall'assessore regionale all'ambiente e all'energia Thomas De Luca in sei incontri organizzati nei rispettivi ambiti territoriali. Con il calendario di incontri territoriali aperti a tutti i cittadini, la Regione Umbria apre così al confronto e alla condivisione di una legge cruciale e urgente per la transizione energetica e l'autoconsumo regionale, che punta a conciliare gli obiettivi europei con la tutela del paesaggio, coinvolgendo i portatori d'interesse e i titolari dei diritti nel processo. La legge, attesa da tempo, ora entra nella fase di partecipazione, con l'obiettivo di una rapida approvazione.
   A metà febbraio, l'assessorato all'Ambiente della Regione Umbria aveva chiesto ai 92 Comuni umbri di inviare osservazioni e proposte su aree idonee e non. Richiesta che riguardava in particolare l'individuazione di beni comunali da tutelare ai sensi dell'articolo 7 del DM 21 giugno 2024 e l'indicazione di potenziali aree idonee aggiuntive rispetto alla normativa nazionale Il termine iniziale per le risposte dei comuni, fissato al 28 febbraio 2025, è stato posticipato a metà marzo. Circa due terzi dei Comuni hanno risposto inviando osservazioni e prescrizioni che sono state recepite nella legge, tendendo ad una sintesi tra le varie eterogenee necessità e richieste territoriali.
  "La legge è una necessità improrogabile sia sotto il profilo energetico che paesaggistico e ambientale - spiega l'assessore all'ambiente e all'energia Thomas De Luca - sostituire le fonti fossili con impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile è fondamentale per imprese e famiglie, perché offre un approvvigionamento istantaneo, costante e stabile che libera dalle incertezze dei mercati internazionali e dalle dinamiche geopolitiche.   La legge doveva essere approvata prima della scadenza della precedente legislatura, in attuazione del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, che recepisce la direttiva UE 2018/2001 sulla promozione dell'energia da fonti rinnovabili. Ma dal nostro insediamento abbiamo trovato letteralmente i cassetti vuoti, nessuno strumento legislativo per procedere, motivo per cui stiamo correndo sin dal primo giorno per recuperare il tempo perduto. Puntiamo a rendere l'Umbria una regione 100% rinnovabile, ma conciliando questo percorso con la tutela del paesaggio e dell'identità umbra. La zonizzazione del prezzo dell'energia in Italia renderà progressivamente ancor più evidente la differenza di competitività tra le regioni che hanno raggiunto gli obiettivi fissati dal PNIEC e chi no. Il nostro paradigma è quello di costruire un sistema integrato di minigrid, piccole reti bilanciate e interconnesse tra loro, favorendo l'implementazione di sistemi di accumulo in grado di compensare la discontinuità delle fonti naturali. Se le superfici sono uno spazio finito la nostra intenzione è quella di dare priorità assoluta di accesso alle necessità di autoconsumo delle nostre aziende e delle nostre famiglie, in primo luogo sotto forma di comunità energetiche. Quello che faremo nelle prossime settimane segue il solco del nostro approccio sin dal primo giorno, ovvero ascolto e reale condivisione".
Il calendario degli incontri aperti al pubblico 
 
  • Perugia giovedì 8 maggio ore 17 alla Sala digipass di Ponte San Giovanni, Via Pietro Cestellini
  • Terni martedì 13 maggio ore 17 allo Spazio digipass presso la Bct in Piazza della Repubblica
  • Orvieto giovedì 15 maggio ore 16 alla Sala digipass presso la Nuova Biblioteca Pubblica L.Fumi, Piazza Febei 1
  • Norcia venerdì 16 maggio ore 17 alla Sala digipass presso ex centro di valorizzazione, Via Solferino snc
  • Città di Castello lunedì 19 maggio ore 17 alla Sala digipass presso Sala Rossi-Monti biblioteca comunale Carducci, Via XI Settembre 18
  • Foligno (data e luogo da stabilire)


Regione Umbria: nota della Presidente Stefania Proietti

(aun) – Perugia 6 mag. 025 – “Sono abituata per carattere e coerenza a non sottrarmi mai ai confronti. Lo ho dimostrato in molteplici occasioni e se la minoranza pensa di strumentalizzare in modo becero la mia assenza oggi in Assemblea legislativa fa un errore clamoroso. 
Sono impegnata a Roma presso la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni dove all’ordine del giorno ci sono argomenti fondamentali come il riparto delle disponibilità finanziarie per la sanità, la riforma della rete di assistenza territoriale e della medicina generale. 
Un’assenza quindi questa più che giustificata e i consiglieri di minoranza dovrebbero saperlo bene visto che anche in passato gli impegni a Roma obbligavano spesso la presidente e gli assessori a non essere presenti in aula. Del resto, la mia presenza era calendarizzata per rispondere a 3 soli question time (di cui uno proposto dalla maggioranza) su ben 30 punti all’ordine del giorno per i quali non era richiesta la mia presenza. 
La Commissione Salute è stata peraltro convocata in presenza dopo che la riunione dei capigruppo aveva deciso la data del consiglio del 6 maggio. 
Abbandonare l’aula per un pretesto del genere è veramente, questo sì lesivo della buona politica. Recarsi poi in Prefettura, dopo aver abbandonato l’aula e non aver discusso i tanti punti calendarizzati che non prevedevano un mio intervento, appare quantomeno irrispettoso dell’Istituzione e dei cittadini, che ben comprendono i fatti e non si fanno ingannare da sterili polemiche.
Invito, come sempre, la minoranza consiliare a collaborare e cooperare nell’interesse dell’Umbria, abbandonando toni che non appaiono consoni a una politica seria nell’interesse del bene comune”.


Approvato disegno di legge che vieta il transito dei mezzi a motore sui sentieri dell’Umbria: assessora Meloni, “norma di civiltà”

(aun) – Perugia 6 mag. 025 – “È con grande soddisfazione che annuncio l’approvazione, in Consiglio Regionale, del disegno di legge che ripristina il divieto generale di transito dei mezzi a motore sui sentieri dell’Umbria. Una norma di civiltà, di rispetto verso il nostro paesaggio, che riafferma un principio fondamentale: le nostre montagne non sono piste, sono patrimonio”: così l’assessora alle Politiche agricole e al Turismo della Regione Umbria, Simona Meloni. 
“Questa modifica – afferma Meloni -  non solo rimedia a un errore normativo introdotto con l’emendamento alla legge regionale del 2001 - approvato nel dicembre scorso in sede di bilancio dalla vecchia maggioranza - ma restituisce coerenza alla nostra visione di sviluppo sostenibile e di promozione del turismo lento.”
“Il provvedimento – prosegue - prevede anche strumenti concreti per gestire in modo equilibrato le attività motoristiche, grazie a un aggiornamento annuale, a cura di Afor, delle aree e dei percorsi in cui sono autorizzate manifestazioni pubbliche o gare con veicoli a motore; la possibilità, sentiti i Comuni e i proprietari interessati, di autorizzare percorsi temporanei per attività ludiche e sportive, sempre nel rispetto delle normative ambientali e con adeguata segnaletica; il ripristino dei tracciati autorizzati, con un’attenzione particolare alla sicurezza di escursionisti e ciclisti.”
“Questo significa tutelare chi ama vivere la natura in modo consapevole e responsabile, ma anche dare spazio – in modo regolamentato e rispettoso – a chi pratica sport motoristici, promuovendo un’offerta turistica plurale e sostenibile. La verità è che quel precedente emendamento aveva sollevato non solo la protesta di 23 sindaci, ma anche l’indignazione di tante associazioni escursionistiche e ambientaliste. Un provvedimento che rischiava di compromettere anni di lavoro e investimenti pubblici sulla rete sentieristica umbra, oltre che di vanificare il messaggio lanciato dalla stessa Regione Umbria alla BIT di Milano, dove pochi mesi prima si celebrava il “turismo lento.”
Lo denunciammo con determinazione e per questo ci siamo a lungo battuti. Oggi si volta pagina con una legge che raccoglie le istanze del territorio, difende la biodiversità, tutela i piccoli comuni, sostiene un’idea di Umbria che cammina, che si scopre passo dopo passo.”
“Colgo infine l'occasione - conclude - per ringraziare tutti i colleghi che hanno sostenuto questa importante iniziativa e la Seconda commissione consiliare dove l'emendamento ha preso forma.”


Pari opportunità: assessora Simona Meloni esprime solidarietà alla consigliera di Trevi, Dalila Stemperini: “Non è accettabile che nel 2025 si debba ancora scegliere tra maternità e impegno politico”

Perugia 6 maggio 2025 – “Lepisodio accaduto a Trevi nei giorni scorsi, che ha visto la consigliera comunale Dalila Stemperini impossibilitata a partecipare da remoto a una seduta del Consiglio comunale, è un campanello dallarme che non possiamo permetterci di ignorare”. Ad affermarlo è l’assessora con delega alle Politiche di parità di genere e antidiscriminazione, Simona Meloni.
            “Una donna, una consigliera eletta, una giovane madre, che chiede di poter svolgere il proprio ruolo istituzionale online tramite strumenti già adottati in passato 
— e che si vede negata questa possibilità – continua l’assessora - subisce una lesione non solo personale, ma democratica. Non è accettabile che nel 2025 si debba ancora scegliere tra maternità e impegno politico. Questo è il nodo centrale: non può esserci piena cittadinanza se non garantiamo alle donne le condizioni per partecipare davvero alla vita pubblica.        
            In questi anni abbiamo imparato quanto gli strumenti digitali possano essere preziosi per estendere i diritti e abbattere barriere. Il ricorso alla partecipazione da remoto, in casi motivati e temporanei, non indebolisce le istituzioni: le rafforza, perch
é le rende più accessibili, più giuste, più vicine alla realtà delle persone.         
            Come Assessora regionale alle Pari Opportunità – conclude Simona Meloni - sento il dovere di intervenire: questo non è un caso locale, è una questione che riguarda il funzionamento stesso della nostra democrazia. Alle donne che scelgono di impegnarsi nelle Istituzioni va garantita non solo tutela, ma anche rispetto e strumenti concreti per esercitare il proprio ruolo. Sono e sarò al fianco di Dalila, perch
é il suo gesto — nonostante tutto — è un atto di forza, e ci richiama tutte e tutti alla responsabilità: una politica giusta è una politica che include”.


Istituita la rete regionale di gastroenterologia ed endoscopia digestiva: più attenzione alla presa in carico dei cittadini, riduzione delle liste d'attesa e nuovi investimenti, oltre a una migliore appropriatezza organizzativa

Perugia, 5 maggio 2025 - La Giunta regionale dell'Umbria ha approvato, lo scorso 30 aprile, l'istituzione della Rete regionale di gastroenterologia ed endoscopia digestiva, una struttura organizzativa strategica che rappresenta un tassello fondamentale del nuovo Piano Sociosanitario Regionale in fase di elaborazione, nell’ottica di rendere i servizi più accessibili e tempestivi.

La nuova rete, frutto di un intenso lavoro di concertazione tra tutti gli attori del sistema sanitario regionale, si pone obiettivi concreti e ambiziosi per rispondere alle crescenti esigenze di salute della popolazione umbra. "La riorganizzazione e la realizzazione delle reti clinico-assistenziali, quali modelli organizzativi funzionali al miglioramento dei servizi, rappresentano uno dei primi passaggi della costruzione del Piano sociosanitario 2025-2030. Tra le reti di patologia abbiamo voluto iniziare con quella gastroenterologica perché è quella che ha un maggior impatto sulla popolazione soprattutto sul versante della maggior richiesta di prestazioni e dei tempi d’attesa", ha dichiarato la Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. "Il nostro impegno è chiaro: adottare tutti i provvedimenti utili ad abbattere le liste d'attesa, garantire una presa in carico completa e tempestiva dei cittadini attraverso percorsi diagnostico-terapeutici integrati, in modo da ridurre la mobilità passiva e valorizzando le eccellenze presenti nei nostri territori."

La Presidente ha sottolineato come l’organizzazione della rete preveda un forte coinvolgimento della medicina territoriale: "La partecipazione attiva dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta è uno degli elementi caratterizzanti di questo modello, che punta a rafforzare l'integrazione ospedale-territorio per intercettare precocemente i bisogni di salute e ridurre i ricoveri inappropriati."

Il programma di implementazione della rete prevede l'avvio di un piano di assunzioni di personale medico e infermieristico specializzato, fondamentale per garantire il funzionamento ottimale della rete su tutto il territorio regionale. Parallelamente, la Regione e le aziende sanitarie hanno lavorato sulla programmazione degli investimenti per l'acquisizione di nuove apparecchiature endoscopiche all'avanguardia, che consentiranno di incrementare sia la quantità che la qualità delle prestazioni erogate.


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