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Lugnano in Teverina, dalla Regione 269mila euro per la messa in sicurezza della viabilità urbana. De Rebotti: “Intervento strategico per tutelare cittadini e attività del centro storico”

Perugia, 5 dicembre 2025 – Nell’ambito degli interventi programmati per il 2026 relativi alla sicurezza del territorio, alla rigenerazione urbana e alla qualificazione della mobilità, la giunta regionale dell’Umbria ha approvato un finanziamento di 269mila euro destinato al Comune di Lugnano in Teverina. Il progetto prevede il miglioramento della viabilità urbana di accesso al centro storico attraverso la realizzazione di due rotatorie strategiche per la sicurezza della circolazione. Le opere hanno l’obiettivo di ridurre l’alta velocità nel tratto urbano oggi caratterizzato da numerosa incidentalità e da rischi significativi per i pedoni, in una zona che concentra attività commerciali, servizi e residenze.
  “Questo intervento - sottolinea l’assessore regionale Francesco De Rebotti – rappresenta una risposta concreta a un’esigenza molto sentita dalla comunità. La messa in sicurezza della viabilità urbana è fondamentale per tutelare cittadini, famiglie e attività economiche, soprattutto in un tratto che negli anni ha registrato criticità importanti. Con queste risorse interveniamo in modo mirato per rendere più sicuro l’accesso al centro storico, migliorare la qualità della mobilità e restituire al territorio infrastrutture più moderne e funzionali. Si tratta di un investimento che guarda alla sicurezza, ma anche alla vitalità dei nostri borghi e alla capacità di renderli luoghi sempre più attrattivi in cui vivere e lavorare”.
  “Un intervento importante per il nostro comune - commenta il sindaco di Lugnano in Teverina Alessandro Dimiziani - su un tratto della ex Statale Amerina 205 attenzionato da molto tempo dalla nostra amministrazione e che ora si appresta a vedere la luce. Questo tratto è un'area strategica del nostro centro abitato dove sono presenti le maggiori attività commerciali del paese che purtroppo devono convivere sia con l'alta frequenza veicolare nei due sensi di marcia (Lugnano è equidistante 35 km sia da Terni che da Orvieto), sia con l'incoscienza di alcuni automobilisti e motociclisti che sfrecciano sulla 205 ad altissima velocità e solo la fortuna ha voluto che non si sono verificati incidenti gravi.   Quindi grazie alle interlocuzioni con l'amministrazione regionale precedente e con l'assessore Melasecche, con delibera della Giunta Regionale del settembre 2024 veniva approvato con la legge 145/18, il finanziamento per il progetto delle due rotonde. Con l'ingresso della nuova amministrazione regionale, con l'assessore De Rebotti tale progetto è stato confermato ed ora stiamo andando verso la conclusione e la realizzazione di questo importante antidoto per la regolarizzazione del traffico e della viabilità. Ma soprattutto per la messa in sicurezza di questa arteria strategica, non solo per cittadini ed imprenditori locali, ma per l'intero territorio. Ringrazio pertanto le due amministrazioni che hanno recepito le nostre preoccupazioni ed hanno contribuito a trasformare in realtà le nostre idee per la sicurezza dei cittadini”.


L'Umbria alla Nuvola a Roma per "Più libri più liberi". Bori: "La Regione Umbria sostiene l'editoria come motore di crescita economica e culturale, la nostra presenza qui significa ribadire dentro uno spazio pubblico che i valori democratici non sono negoziabili"

Roma, 5 dicembre 2025 - La Regione Umbria fino all'8 dicembre è presente alla Nuvola di Roma per "Più libri più liberi" con un contingente record di 35 editori confermando così la volontà di dare forza, sempre di più, alla cultura come motore economico vitale del territorio. 
  La fiera si svolge dal 4 all'8 dicembre 2025 e ospita circa 500 espositori con oltre 650 eventi.
   "Siamo qui a “Più libri più liberi”, il primo appuntamento italiano dedicato all'editoria indipendente, perché crediamo fermamente che sostenere gli editori umbri significhi anche sostenere la democrazia", ha dichiarato l'assessore Bori. 
  "Gli editori indipendenti sono gli artigiani del pensiero, coloro che offrono prospettive diverse e voci non allineate. La lettura non è un semplice passatempo, ma il fondamento per diventare cittadini liberi e consapevoli delle proprie scelte".
  Bori ha sottolineato che "l'accesso a una pluralità di libri e di idee è essenziale per formare uno spirito critico, indispensabile per il progresso di una società".
  "Questi eventi - ha proseguito - rappresentano il trampolino di lancio per le nostre case editrici, uno sbocco fondamentale per uscire fuori dai confini regionali, nazionali e internazionali e per portare la qualità umbra del 'saper fare e creare' in Italia e nel mondo".
  "Questo impegno - ha concluso Bori - si concretizza anche nella nostra candidatura a Regione ospite al Salone Internazionale del Libro di Torino 2026 perché vogliamo che l'Umbria sia la protagonista di una delle più grandi vetrine editoriali europee".
  Concludendo Bori ha sottolineato che "la presenza della Regione a “Più libri più liberi” non significa accettare o legittimare presenze editoriali nostalgiche con richiami al fascismo e al nazismo. Al contrario, la nostra presenza qui significa ribadire dentro uno spazio pubblico che i valori democratici, inclusivi e pluralisti non sono negoziabili. 
   La scelta di esserci quindi, non è una forma di tolleranza, ma un atto di responsabilità. La Regione Umbria porta alla fiera la propria identità istituzionale fondata sui valori costituzionali, nati dalla resistenza e dall'antifascismo, che ci definiscono. Lo facciamo con la consapevolezza che questi valori vadano affermati proprio nei luoghi in cui rischiano di essere messi in discussione. Ci siamo perché gli spazi non occupati corrono il pericolo di essere colmati in modo improprio, veicolando pensieri e prospettive non condivisibili".


La presidente Proietti alla prima mondiale del film “Brunello, il visionario garbato”: “Emozione, orgoglio e gratitudine a un uomo e una famiglia straordinari che valorizzano l’Umbria nel mondo”. Poi le congratulazioni per il premio come stilista dell’anno

Roma, 5 dicembre 2025 – “È stato un piacere e un orgoglio assistere alla prima mondiale del film “Brunello, il visionario garbato”. 
   Un piacere perché racconta la storia di un imprenditore che, grazie alla sua intelligenza, alla sua laboriosità e alla sua lungimiranza, è riuscito dal nulla a costruire uno dei brand più rinomati al mondo. Un orgoglio perché questo imprenditore umanista, Brunello Cucinelli, è figlio della nostra Umbria a cui è legato da un rapporto viscerale e dove, a Solomeo, ha deciso di allestire il cuore della sua attività, della sua famiglia, dei suoi interessi. 
   “Assistere alle scene che ripercorrono la vita e le opere di Brunello è stata un’emozione continua dalla prima immagine all’ultima – ha commentato la presidente della Regione Stefania Proietti -, scene sapientemente realizzate da un maestro della regia come Giuseppe Tornatore”. 
  È l’occasione questa per esprimere “le felicitazioni a Brunello per il recente prestigioso riconoscimento che gli è stato assegnato a Londra ai British Fashion Awards 2025 come stilista dell’anno. Un premio che testimonia la figura di un “capitano” di industria che integra profondamente i valori etici, culturali e sociali nel proprio modello di business, ponendo al centro la dignità e il benessere delle persone (dipendenti, comunità, ambiente) oltre al profitto.
   L’“Outstanding Achievement Award”, assegnato dalla British Fashion Council di Londra e considerato tra i premi più prestigiosi a livello mondiale, celebra un modello imprenditoriale che nasce qui, nella nostra regione, e che proprio da qui ha saputo parlare al mondo. 
   “Con la sua instancabile attività – ha concluso la presidente - porta ovunque l’eleganza di Solomeo e l’anima dell’Umbria: il rispetto per il lavoro, la cura dei dettagli, l’idea che lo sviluppo economico possa e debba convivere con dignità, bellezza e armonia. Avere in Umbria una figura imprenditoriale capace di raggiungere questi livelli rappresenta un valore straordinario, significa dimostrare che innovazione, cultura e radici possono generare eccellenza globale senza perdere autenticità”.


Cantieri aperti per i beni culturali in Umbria, a Spoleto il Santo Chiodo è modello di eccellenza. Bori: “Vinta la sfida di proteggere il patrimonio culturale, coniugando efficienza e sicurezza con la sua valorizzazione”

Perugia, 5 dicembre 2025 – Si è tenuta presso il Santo Chiodo di Spoleto un’importante mattinata di lavori dedicata alla salvaguardia dei beni culturali, occasione per tracciare il bilancio dell’esperienza del sito nel campo dell’art recovery per tutelare, recuperare e valorizzazione il patrimonio culturale colpito dagli eventi sismici e per delineare le prospettive future in questo ambito. 
   L’evento ha rappresentato un momento di riflessione e condivisione sul lavoro svolto e sugli interventi in corso, in vista dell’imminente inaugurazione del nuovo deposito di Santo Chiodo e della conclusione dei lavori di recupero dell’ex mattatoio di Spoleto. 
   “L’esperienza di Santo Chiodo, avviata dalla Regione Umbria nel 1997, - ha spiegato il vicepresidente della regione Tommaso Bori nell’aprire la sessione di lavori - si è consolidata negli anni come un modello di riferimento nazionale per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali nelle zone colpite da eventi sismici. Grazie alla collaborazione tra la Regione Umbria e la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria, è stato possibile affrontare con professionalità e passione la sfida della protezione del patrimonio culturale, coniugando la messa in sicurezza dei beni culturali, con l’efficienza nel loro recupero e nella loro valorizzazione. Un ringraziamento speciale va alla Soprintendente Francesca Valentini e al Direttore del Deposito, Giovanni Luca Delogu per il loro impegno e la loro dedizione, che hanno reso possibile il raggiungimento di questi importanti traguardi”. 
   “Questa esperienza – ha confermato il Commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, senatore Giudo Castelli – è stata riconosciuta come esempio da replicare anche nelle altre Regioni del cratere sismico, dove hanno visto la luce gli altri centri di Art recovery di Rieti, Camerino e L’Aquila è stata inserita nelle linee guida del Ministero della Cultura, diventando un punto di riferimento per la gestione dei beni culturali in situazioni di emergenza. Uno sforzo che ci ha consentito di mettere in sicurezza oltre 35mila beni culturali mobili che erano presenti nei 5200 edifici di pregio culturale o storico, di cui 1200 chiese o luoghi di culto, che sono stati interessati dagli eventi sismici del 2016. Qui in Umbria c’è una scuola ingegneristica riconosciuta all’avanguardia nel campo della sicurezza e della ricostruzione, anche grazie all’eccellenza rappresentata dell’Università degli Studi di Perugia in questo campo”. 
   I depositi e i laboratori di Santo Chiodo e dell’ex mattatoio di Spoleto – è stato poi spiegato nel corso delle relazioni che si sono susseguite - rappresentano un elemento fondamentale per la salvaguardia della memoria storica e identitaria delle comunità colpite dal sisma.  La perdita di beni culturali indebolisce infatti il senso di appartenenza delle comunità, mentre il loro recupero e ritorno nei luoghi di origine costituiscono un’opportunità di ripresa sociale ed economica, capace di attrarre investimenti pubblici e privati. 
  "Il nuovo deposito di Santo Chiodo che sarà inaugurato a breve, - ha concluso Bori - è stato progettato con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, confermando l’impegno della Regione Umbria verso un futuro più green. La visita ai suoi spazi, vero e proprio scrigno d’arte, trasmette un messaggio di rinascita e rigenerazione".
   L'incontro si è concluso con un sopralluogo oltre che al Deposito, al Cantiere dell'ex Mattatoio. All' iniziativa ha partecipato anche il sindaco di Spoleto, Andrea Sisti.


Regione convoca azienda e sindacati

(AUN) – Perugia, 4 dicembre 2025 – La Regione Umbria ha seguito fin dall'inizio con grande attenzione, ponendosi sempre in una condizione di confronto continuo, il processo di fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. Il motivo della scelta, oltre a risiedere in una indifferibile reazione ad una crisi incipiente e conosciuta, come riportato anche nel verbale di accordo con le organizzazioni sindacali del 26 febbraio 2025, è individuato nella “volontà di rafforzare la presenza della cooperazione tra consumatori in Italia centrale”. Ciò congiuntamente all’impegno di “non procedere, in ogni caso a risoluzioni traumatiche dell’occupazione, ovvero a risoluzioni unilaterali del rapporto di lavoro per ragioni connesse o derivanti dal processo di fusione”.
Anche in ordine alle preoccupazioni espresse unitariamente dall’Assemblea Regionale, ampie rassicurazioni in questi mesi sono state fornite dall’azienda relativamente alla volontà di non attivare alcuna procedura di licenziamento per quello che riguarda i dipendenti per i quali sarebbero state, invece, prefigurate, per un numero limitato di essi, uscite volontarie incentivate o percorsi di accompagnamento alla pensione.
Accanto a ciò, il prefigurarsi di un modello riorganizzativo dei punti vendita, che avrebbe previsto, laddove necessario, fusioni e accorpamento di negozi con ricollocazione del personale in un unico punto vendita, senza far riferimento a vendite o trasferimento ad altra proprietà di parte degli stessi. 
Impegni da riscontrare nel Piano Industriale del nuovo soggetto cooperativo, su cui da pochi giorni è iniziato il confronto sul tavolo nazionale con le organizzazioni sindacali.
Le notizie apprese dai comunicati post incontro del tavolo, relative ad una ipotizzata riduzione di personale -180 unità- delle due sedi di Vignale e Castiglione del Lago, della eventuale dismissione di 24 punti vendita -circa 340 dipendenti impiegati- e possibili cessioni a soggetti altri di individuare sul mercato, destano enorme incertezza e preoccupazione nella comunità dei lavoratori e in quella delle rappresentanze istituzionali.
In tal senso si è inteso immediatamente convocare i sindacati per il giorno 9 dicembre presso la Presidenza della Regione, per un confronto nel merito delle questioni sottoposte dall'azienda sul tavolo nazionale di confronto. 
Collateralmente è convocato per il giorno 12 mattina un incontro in Regione con l'azienda e le organizzazioni sindacali per un primo confronto sulle ripercussioni occupazionali e di sviluppo del piano industriale della nuova compagine cooperativa interregionale.
La Giunta Regionale sta agendo, come in ogni occasione, con l’intento di difendere i livelli occupazionali attuali in intesa con le organizzazioni sindacali, oltre che tutelare la presenza in regione di una fondamentale rete di distribuzione alimentare e di partecipazione dei consumatori-soci.


Arrone, assegnato un contributo regionale di 300mila euro per riqualificare i servizi degli impianti sportivi comunali. De Rebotti: “Saranno migliorate le condizioni di fruibilità dell'intera infrastruttura”

   (AUN) - Perugia, 04 dicembre 2025 – Nel quadro della rimodulazione degli interventi finanziati per il 2026 destinati ai lavori prioritari di progettazione e realizzazione di opere pubbliche relative alla sicurezza del territorio e degli edifici, rigenerazione urbana e bonifiche ambientali, la giunta regionale dell'Umbria ha stanziato un finanziamento di 300mila euro per il progetto di riqualificazione del blocco a servizio degli impianti sportivi comunali di Arrone. In linea con gli analoghi sforzi regionali per l'impiantistica sportiva, l'intervento completa una serie di lavori già avviati sul complesso sportivo, noto come Sport Planet, oggetto di restyling parziali negli ultimi vent'anni.
   L'intervento prevede la demolizione e ricostruzione del portico, la rifunzionalizzazione del bar e dei servizi, realizzando una moderna struttura di sosta e di ristoro, per valorizzare un'area già attiva con eventi e iniziative sportive, con l'obiettivo di dotare il territorio di servizi di base per contrastare lo spopolamento e rendere le aree rurali più attrattive come luoghi di residenza. 
  “L’avvio di questa nuova fase di lavori - sottolinea l’assessore regionale Francesco De Rebotti - consentirà di portare a compimento le opere previste e di migliorare in modo concreto la fruibilità dell’intera infrastruttura. L’intervento rappresenta un passo decisivo per qualificare l’area sportiva comunale, restituendole funzioni più moderne e adeguate alle esigenze della cittadinanza. Si tratta di un investimento che mira a potenziare i servizi essenziali nei territori, contrastare il fenomeno dello spopolamento e rendere le aree rurali sempre più attrattive come luoghi in cui vivere e crescere. Un intervento che guarda al futuro della comunità e alla qualità degli spazi condivisi”.
  “Si tratta di un intervento – dichiara con soddisfazione il sindaco di Arrone Fabio Di Gioia - che ci consente di chiudere, di fatto, una serie di lavori già effettuati e in corso d’opera presso l’impiantistica sportiva. Grazie al contributo della Regione e dell’assessore De Rebotti riusciamo a concretizzare un lavoro essenziale per la nostra comunità”.


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