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costi di costruzione: i comuni potranno ridurli o azzerarli totalmente per i prossimi tre anni. melasecche “un aiuto alla ripresa dell’attività edilizia e all’occupazione”

perugia,  6 ago. 020 - Per un periodo non superiore a tre anni a partire dall’entrata in vigore della modifica al Regolamento regionale n. 2 del 18 febbraio 2015 “Norme regolamentari attuative della legge regionale n. 1 del 21 gennaio 2015 (Testo unico Governo del territorio e materie correlate)”, i Comuni potranno ridurre il contributo di costruzione, per tutti gli interventi, nella misura non inferiore al 20 per cento rispetto ai parametri stabiliti dagli stessi Comuni ai sensi Titolo I, Capo II o comunque di deliberare ulteriori riduzioni fino alla totale estinzione del contributo. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’urbanistica e lavori pubblici, Enrico Melasecche, ha preadottato la nuova normativa che, in attuazione del decreto legge “semplificazione” n. 76 del 16 luglio 2020 del Governo, estende ai prossimi tre anni il periodo in cui i Comuni possono ridurre, anche fino all’azzeramento, il contributo di costruzione.

“L’emergenza sanitaria verificatasi a seguito della pandemia da Covid 19 – ha affermato l’assessore Melasecche -, ha determinato una grave crisi economica con evidenti ricadute nell’ambito dell’attività edilizia, già in forte crisi da molti anni a causa anche di una pesante tassazione che ha fatto perdere l’interesse ad utilizzare la casa come bene rifugio. I danni per il settore sono gravi.  Per agevolare il rilancio economico del comparto, è opportuno intervenire dunque, attuando misure che consentano la ripresa dell’attività edilizia. Una di queste é rappresentata dalla riduzione dei valori del contributo di costruzione, in analogia alle disposizioni contenute nel Regolamento regionale 2/2015 attuativo della legge regionale 1/2015 (T.U. in materia di governo del territorio), che consentiva tale riduzione per un periodo non superiore a tre anni a far data dal 1° gennaio 2016, allo scopo di fronteggiare la crisi economica scaturita dalla recessione verificatasi tra il 2007 ed il 2013 nel mercato immobiliare.   

A questo proposito – ha spiegato l’assessore - il Governo con il decreto legge “semplificazione” ha previsto una riduzione del contributo di costruzione in misura non inferiore al 20 per cento del dovuto consentendo ai comuni di stabilire una ulteriore riduzione, fino al completo azzeramento. Questa disposizione si applica a tutti gli interventi che favoriscono il recupero, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e la rigenerazione urbana”.

“Preso atto di quanto stabilito dalla norma nazionale – ha sottolineato l’assessore Melasecche -, abbiamo ritenuto che, per agevolare la ripresa del settore, colpita dal verificarsi della crisi è necessario definire, con le procedure già avviate nel triennio 2016-2018, un nuovo intervallo temporale entro il quale i comuni possono applicare la riduzione dei valori fino a comprendere l’intero contributo di costruzione. È vero che non tutti i comuni saranno in grado di applicare tale sgravio ma chi deciderà di farlo avrà nell’immediato una riduzione delle entrate a fronte però di un incremento delle attività connesse al settore oltre ad aumentare nel medio e lungo termine gli introiti dell’IMU”.

La nuova disposizione riguarda appunto l’aggiunta del comma 6bis all’articolo 141 del Regolamento regionale 2/2015, in cui si stabilisce che, per un periodo non superiore a tre anni a far data dall’entrata in vigore della disposizione stessa, i comuni potranno ridurre il contributo di costruzione, per tutti gli interventi, nella misura non inferiore al 20 per cento rispetto ai parametri stabiliti dagli stessi Comuni o comunque di deliberare ulteriori riduzioni fino alla totale estinzione del contributo.

Il regolamento, dopo la preadozione da parte della Giunta regionale, sarà sottoposto all’esame del Consiglio delle Autonomie locali, nonché al parere del Comitato legislativo e sarà esaminato dalla Commissione consiliare competente per l’acquisizione del parere obbligatorio e non vincolante.


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