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SCADENZA 30 SETTEMBRE 2024

Classificazione Sismica
La classificazione sismica della Regione Umbria

L' aggiornamento della classificazione sismica dell'Umbria è stato sviluppato in coerenza con gli studi dell'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) redatti su incarico del DPCN (Dipartimento di Protezione Civile Nazionale), pubblicati nel 2004 e presi a riferimento per la definizione della pericolosità sismica nazionale e per l'individuazione dei criteri di classificazione, approvati con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 aprile 2006.

Tali studi si basano essenzialmente sulle conoscenze derivanti dai cataloghi dei terremoti, dalle ricerche sulla zonazione sismogenetica, dagli studi delle relazioni di attenuazione del moto del suolo e dalle valutazioni di amax (accelerazione massima) attesa con determinati tempi di ritorno. Senza entrare nel merito delle specifiche argomentazioni, per le quali si rimanda alla fonte, diremo soltanto che la zonazione sismogenetica del territorio nazionale, così come indicato nell'appendice 2 (Zonazione simogenetica ZS9) assegna l'Umbria a più zone sismogenetiche della Catena Appenninica settentrionale e centrale, principalmente sono coinvolte le zone 918, 919 e 920 (Medio-Marchigiana/Abruzzese, Appennino Umbro, Val di Chiana-Ciociaria) che, anche in virtù della loro maggiore estensione in senso NN/O-SS/E, coprono quasi tutto il territorio regionale in senso appenninico.

In particolare nella zona 919 (Appennino Umbro) sono previste magnitudo (MW [Magnitudo momento sismico]) massime attese (cautelative) pari a 6,37 e nella zona 920 (Val di Chiana- Ciociaria) pari a 6,14. Marginalmente interessata, ma non per questo meno importante, è fra le altre la zona 923 (Appennino Abruzzese) ove la Magnitudo massima attesa (cautelativa) raggiunge valori di 7.06.

 

Dalla consultazione del Catalogo Parametrico NT4.1, per l'area rettangolare contenente la Regione, di coordinate [(Lat. 43.666, Lon. 11,833) (Lat. 42,333, Lon. 13.333)], emerge che la sismicità in Umbria si è principalmente manifestata nei settori orientali e nord-orientali del territorio raggiungendo intensità MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) anche pari a 10 (Norcia 1703, Gualdo Tadino 1751) e Magnitudo (Ms [Magnitudo onde di superficie]) oltre 6,5, con una frequenza di terremoti al di sopra del 7° grado MCS maggiore od uguale a 20 eventi per secolo negli ultimi tre secoli e complessivamente per tale periodo con 15 sismi di intensità maggiore od uguale all'8° grado MCS.

 

La distribuzione dei sismi è conseguente alla disposizione delle zone sismogenetiche ed alle loro caratteristiche geologico-strutturali. In linea generale si può affermare che la zona ad Est dell'allineamento F. Tevere-Valle Umbra risente di una sismicità medio-alta ed alta mentre quella ad Ovest è interessata da un più modesto grado di sismicità da medio-basso a medio.

 

I precedenti criteri di classificazione sismica, almeno fino al 1980, seguivano essenzialmente il verificarsi degli eventi, così che in Umbria, fino al 1981, risultavano classificati soltanto alcuni Comuni dell'alta Valtiberina e della Valnerina, oltre ai Comuni di Giano dell'Umbria, Stroncone, Castel Giorgio e Castel Viscardo. Successivamente (1981) furono inseriti in zona 2 ben 69 Comuni (57 in Provincia di Perugia e 12 in Provincia di Terni). L'ultima classificazione adottata con DGR n. 852 del 18/06/03 a seguito dell'emanazione della OPCM n. 3274/2003, applicando i criteri in essa contenuti, ha posto 18 Comuni in zona 1, 51 in zona 2 e 23 in zona 3.

 

Il perfezionamento dei criteri individuati con l'Ordinanza di cui sopra, ma soprattutto la conclusione dei nuovi e più approfonditi studi pubblicati dal Gruppo di Lavoro (2004) ha indotto il legislatore ad adottare una nuova Ordinanza per la classificazione sismica, l'OPCM n. 3519/2006; ad essa si fa riferimento per la proposta di nuova classificazione sismica dell'Umbria, mantenendo tuttavia nei territori della fascia Folignate-Spoletina il grado di protezione precedentemente raggiunto. Per l'aggiornamento della classificazione si impiega quindi la "Mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale" espressa in termini di accelerazione massima al suolo (a max) con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a sottosuoli molto rigidi (Vs > 800 m/s, Cat. A).

Su tale mappa (identica per l'Umbria a quella dell'OPCM n. 3274/03 e sotto riportata), l'isolinea della soglia d'ingresso in zona 2 (Ag475 > 0,15g) è unidirezionale, con orientamento N/NO-S/SE ed è posizionata immediatamente ad Ovest della Catena Narnese-amerina e del gruppo del Monte Peglia; invece l'isolinea d'ingresso in zona 1 (Ag475 > 0,25 g) è curvilinea, ha un andamento a semicerchio concavo verso S/SE ed è posizionata ad E/SE dell'allineamento F. Vigi - F. Nera.

Per l'assegnazione alla zona 2 si è applicato esclusivamente il criterio della prevalenza territoriale al di sopra del valore soglia, mentre per l'assegnazione alla zona 1, oltre alla predominanza territoriale, si sono recepite le indicazioni delle classificazioni attuali e precedenti, mantenendo il livello di protezione elevato anche nei territori comunali appena al di sotto del valore di soglia, considerando le affinità geologiche e sismotettoniche dell'area.

 

La nuova classificazione è coordinata con quella delle Regioni confinanti mantenendo sostanzialmente una continuità di zonazione o al massimo raccordandosi con passaggi graduali; non ci sono infatti zonazioni diverse al confine con le Marche e con gran parte della Toscana e del Lazio.

La precedente classificazione sismica dell'Umbria è stata approvata con DGR n. 852 del 18 giugno 2003 sulla base dei contenuti dell'OPCM n. 3274/03 prima indicata. Già con tale classificazione il territorio regionale ha fruito di un elevato grado di protezione sismica poiché con essa sono stati aumentati i livelli di pericolosità sismica che molti comuni precedentemente avevano.

Come anticipato con successiva OPCM n. 3519 del 28 aprile 2006 sono stati forniti nuovi criteri di riferimento a scala nazionale per l'individuazione delle zone sismiche e per l'aggiornamento delle medesime zone basati sugli studi svolti dall'INGV e resi disponibili nel 2004. Tale Ordinanza prevedeva inoltre, alla conclusione del periodo di applicazione sperimentale delle Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14/01/08 (NTC08), la definizione di criteri generali per la classificazione sismica armonizzati con le eventuali modifiche delle Norme Tecniche per le Costruzioni da parte di un apposito gruppo di lavoro istituito dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Con la L. n. 77 del 24 giugno 2009 è stata anticipata al 30 giugno 2009 l'entrata in vigore delle Norme Tecniche sulle Costruzioni rispetto alla data prevista del 30 giugno 2010 senza peraltro apportare modifiche.

A seguito della conclusione dei percorsi procedurali della normativa di competenza statale (giugno 2009) l'Amministrazione Regionale ha provveduto prioritariamente ad adottare ed approvare le modalità di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zona sismica (L.R. n. 5/10, L.R. n. 17/10, L.R. n. 8/11 e DGR n. 165, n. 166, n. 167, n. 168, n. 169, n. 170 e n. 171del 20/02/12) e successivamente a proporre l'aggiornamento della classificazione sismica del territorio regionale.

Di seguito viene illustrata l'aggiornamento della classificazione sismica per l'Umbria utilizzando tra i criteri indicati nell'OPCM n. 3519/06 quelli per la cui applicazione non erano necessari nuovi studi od elaborazioni, ma che comunque erano sufficienti a fornire l'aggiornamento. Nella formulazione della proposta i territori dei singoli Comuni sono stati assegnati ad una unica zona corrispondente a quella con la massima superficie entro la soglia di pga475 (peak ground acceleration) considerata.

L'OPCM n. 3519/06 insieme all'approvazione dei criteri generali propone la mappa di pericolosità sismica di riferimento a scala nazionale (comma 1, art.1).

Di seguito si riportano sinteticamente i criteri di classificazione contenuti nell'Ordinanza:

  • Sono distinte 4 zone in base ai valori di accelerazione massima al sottosuolo rigido (Vs>800m/s), con probabilità di superamento del 10% in 50 anni (Tr=475 anni), con soglie (limite superiore) rispettivamente di 0,05g, 0,15g, 0,25g, 0,35g.
  • Le zone 1, 2 e 3 possono essere suddivise in sottozone. (Tale criterio non è stato utilizzato).

L'OPCM n. 3519/06 consente di produrre la classificazione sismica attraverso proprie elaborazioni regionali purchè siano comunque rispettati i seguenti criteri:

  • Valutazioni di ag su griglia non inferiore a 0,05g.
  • Le differenti elaborazioni devono essere approvate dal CSLLPP.

L'OPCM n. 3519/06 ammette inoltre:

  • la possibilità di una tolleranza di 0,025g nell'assegnazione delle zone;
  • la necessità di evitare forti disomogeneità fra Regioni e di discretizzare l'elaborato rispetto ai confini dei Comuni;
  • la possibilità di suddividere un territorio comunale in più zone.

 

Aggiornamento della classificazione sismica dell'Umbria

Stante quanto sopra l'aggiornamento ha tenuto conto di quanto segue:

  • - Acquisizione della proposta di classificazione dell'OPCM n. 3519/06 e dei criteri in essa contenuti senza esecuzione di nuovi studi od indagini;
  • - Classificazione del singolo territorio comunale in un'unica zona senza procedere a suddivisioni del territorio;
  • - Mantenimento in zona sismica 1 di tutti i comuni già classificati tali pur avendo alcuni di questi in tutto il proprio territorio o nella maggior parte di esso valori di pga475 (peak ground acceleration) inferiori a 0,25g;
  • - Inserimento nella zona sismica 2 dei comuni con la maggior parte del territorio esposto a valori di pga475 superiori a 0,15g (superficie prevalente ricadente al di sopra del valore di soglia);

Mantenimento di una continuità territoriale tra zone diversamente classificate.

Nella sezione Normativa è contenuto il testo della D.G.R. n° 1112 del 18/09/2012 "Interventi di prevenzione del rischio sismico.Approvazione del programma per l' utilizzo delle risorse finanziarie di cui all' O.P.C.M. n° 4407 del 29 febbraio 201210 ' Interventi per la prevenzione del rischio sismico' - Annualità 2011