Epatite E (HEV)
I virus rappresentano una delle più comuni cause di malattie trasmesse attraverso gli alimenti. Tra i virus più coinvolti vi sono quelli responsabili di gastroenteriti, come i Norovirus (NoV) e quelli responsabili di epatiti a trasmissione oro-fecale, in particolare il virus dell’epatite A (HAV) e il virus dell’epatite E (HEV). Quest’ultimo è causa di forme di epatite infettiva favorite soprattutto dal consumo di carni contaminate crude o poco cotte; di contro ad oggi non si hanno ancora dati certi sulla possibile eliminazione del virus con la stagionatura

 

Riguardo ai casi segnalati di HEV negli anni 2007-2019 in Italia, si è assistito a un trend in continuo aumento che ha riguardato esclusivamente soggetti che presumibilmente hanno contratto l’infezione nel nostro Paese. In tale contesto le carni di cinghiale rappresentano un importante veicolo di infezione da HEV per l’uomo. In Umbria queste carni vengono molto spesso lavorate per la produzione di alimenti destinati all’autoconsumo nell’ambito delle organizzazioni di cacciatori.

 

 

 

Considerato il trend in crescita dell’incidenza della malattia nell’uomo e l’importante tradizione culturale della caccia al cinghiale e del consumo delle relative carni, la Regione Umbria, in collaborazione con l’IZS Umbria e Marche, ha predisposto un piano di sorveglianza attiva adottato nell’arco della stagione venatoria 2021 – 2022 e volto ad indagare lo stato di salute dei cinghiali con riferimento all’Epatite E. Dai dati emersi è risultato che oltre il 40% dei campioni analizzati sono risultati positivi alla ricerca del genoma virale, tanto da poter considerare l’Epatite E un problema di sanità pubblica emergente su tutto il territorio regionale. Date queste rilevanti premesse lo studio proseguirà anche nel corso della prossima stagione venatoria e sarà in questa nuova fase incentrato sulla valutazione del reale pericolo di trasmissione della malattia col consumo di carni contaminate.

 

 

In attesa di ulteriori dati relativi anche alla possibile sopravvivenza del virus nei prodotti stagionati, si raccomanda un consumo di queste carni solo previa e accurata cottura al cuore del prodotto.

Inoltre, al fine di garantire un elevato livello di tutela della salute pubblica, con particolare riguardo anche alle figure maggiormente esposte al pericolo, la Regione Umbria si sta facendo promotrice di un programma di sensibilizzazione incentrato su un consumo e una manipolazione corretta a 360° di dette carni. In tale ottica, le "Linee guida per un consumo consapevole della carne di cinghiale" vogliono rappresentare uno strumento guida fondato su dati scientifici al quale tutte le figure interessate possono far riferimento. 

 

Linee guida per un consumo consapevole della carne di cinghiale (documento)

 

Piano monitoraggio del pericolo HEV nelle filiere di carne selvaggina cacciata

 

 


 


Servizio Prevenzione, Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare
Salvatore Macrì DVM PhD
Dirigente
Tel. 075 5045302