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Assessore Barcaioli: “Sul dimensionamento scolastico l’Umbria ancora penalizzata. Chiediamo due autonomie in più”

Perugia 30 aprile 2025 - In vista della prossima Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni convocata per il 7 maggio, l’assessore regionale all’Istruzione, Fabio Barcaioli, esprime forte preoccupazione per la proposta ministeriale relativa alla distribuzione delle autonomie scolastiche a partire dall’anno scolastico 2026/2027.

Nonostante la riduzione del taglio complessivo delle autonomie scolastiche a livello nazionale, sceso da 167 a 80 in meno rispetto al precedente decreto del ministero dell’Istruzione e del Merito (D.M. n. 127/2023), l’Umbria resta immobile. La proposta conferma infatti per la regione le stesse 130 autonomie scolastiche previste in precedenza, senza alcun incremento, a differenza di quanto è avvenuto in altre regioni con parametri simili. Inoltre comporterebbe il dimensionamento di 4 autonomie scolastiche entro il 31 dicembre.

“È inaccettabile che l’Umbria sia l’unica regione a non beneficiare di alcun adeguamento, mentre Liguria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia, che presentano numeri analoghi, vedono riconosciute due autonomie in più - spiega l’assessore Barcaioli - Il nostro sistema scolastico non può continuare a essere trattato come marginale”. 

Una penalizzazione che si somma a un altro dato critico, la sistematica sottostima della popolazione studentesca umbra nei calcoli ministeriali. “Per l’anno scolastico 2024/2025 - spiega Barcaioli - le iscrizioni sono state pari a 107.683 alunni, mentre per il 2025/2026 si stimano 105.204 alunni. Eppure la base di calcolo adottata dal Ministero sottostima questi numeri di circa 800 unità l’anno, un numero sufficiente a giustificare l’aggiunta di nuove autonomie scolastiche”. 

Continua Barcaioli: “L’Umbria, inoltre, è caratterizzata da una rete diffusa di piccoli comuni, borghi collinari e montani che coprono l’intero territorio regionale, un contesto in cui la scuola è un presidio fondamentale di coesione e integrazione sociale, funzione che il Ministero sembra ignorare del tutto”. E ancora: “Per questo, già oggi abbiamo convocato l’Ufficio scolastico regionale per avviare una prima interlocuzione. Nei prossimi giorni invece verrà riunito il tavolo del protocollo d’intesa 112, e chiederemo il supporto di Anci, Province ed enti locali. Ci prepariamo a un eventuale ricorso al TAR, pronti a portare questa battaglia nelle istituzioni nazionali e alla Conferenza Stato-Regioni”.

“Non chiediamo privilegi, ma solo un riconoscimento oggettivo dei dati e delle esigenze reali della nostra scuola - conclude l’assessore - L’Umbria merita un’attenzione maggiore, soprattutto quando i numeri lo giustificano”. 


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