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Scenario di avvio dell'Agenda digitale dell'uMbria del 05.07.2012

Rispetto alle Regioni del Centro Italia, e più in generale al campione nazionale, l'Umbria si distingue in positivo per la diffusione dell'CT nel settore pubblico e il sostegno finanziario pubblico nel settore ma è in ritardo sugli altri aspetti di modernità. Questo andamento dei fattori evidenzia un possibile circolo vizioso dal momento che il basso utilizzo dell'ICT nei segmenti non pubblici non è stimolato da un'offerta adeguata di servizi e da una cultura d'ambiente ricettiva e finisce per non favorire un utilizzo ampio delle tecnologie ICT . Ciò può produrre un "corto circuito" in cui la Pubblica Amministrazione, che invece costituisce la punta più avanzata, marca una distanza ancora più ampia rispetto a cittadini e imprese. Di conseguenza il significativo utilizzo dell' ICT in ambito pubblico e la spinta all'innovazione che lo caratterizza non vengono recepite dall'ambiente e rischiano di non riverberarsi positivamente sul territoriale a causa del gap di natura culturale evidenziato sopra. In questo contesto, al fine di innescare invece un circolo virtuoso, è decisivo scommettere sullo sviluppo ampio e diffuso della cultura ICT sostenendo le pratiche operative, tecnologicamente abilitate, che caratterizzano le reti di cooperazione e che si sviluppano nelle comunità di pratiche dei diversi ambienti (PA, imprese, famiglie, aggregazioni sociali e culturali etc.). Infatti sostenendo tecnologicamente sia lo sviluppo di servizi in rete sia le interazioni tra comunità e reti cooperative diverse è più facile raggiungere quella massa critica indispensabile per:

  • ampliare l'utilizzo mirato ed efficace dell'ICT,
  • stimolare la crescita di fornitori di servizi evoluti,
  • creare un contesto di riferimento ed una cultura d'ambiente in grado di accogliere l'innovazione ICT
  • valorizzare gli investimenti in infrastrutture sostenuti dalla Pubblica Amministrazione.