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regione apripista a livello nazionale

(aun) – Perugia, 27 ottobre 2025 – Non più solo celebrazioni, ma un sistema strutturato e permanente per prevenire, riconoscere e contrastare ogni forma di violenza.
La Regione Umbria ha lanciato oggi "Umbria contro ogni genere di violenza", un piano organico che coinvolge sanità, scuole, enti locali, forze dell’ordine, magistratura e associazioni, trasformando la Giornata internazionale del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, in un impegno quotidiano. Con la delibera di giunta n. 971/2025, il mese dal 25 ottobre al 25 novembre diventa il punto di partenza di un modello regionale che mette in rete istituzioni e comunità per proteggere le persone più esposte e intervenire prima che sia troppo tardi.
“La violenza non è un fatto privato, ma una ferita alla salute e alla dignità delle persone – ha dichiarato la presidente della Regione Stefania Proietti. Per questo l’Umbria ha scelto di affrontarla come una questione di sanità pubblica, secondo l’articolo 32 della Costituzione e le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Abbiamo costruito un sistema permanente, non una campagna temporanea: protocolli nei pronto soccorso, scuole coinvolte, comuni in rete, formazione degli operatori. Purtroppo in Umbria si è verificato il primo femminicidio dell’anno, il 5 gennaio, ha colpito una giovane operatrice sanitaria. Quella tragedia ci ha detto che il 25 novembre non può restare un giorno simbolico, ma deve diventare un punto di partenza. Lavoriamo fermamente ad un cambio culturale che renda più facile chiedere aiuto, più immediata la risposta delle istituzioni, più forte la fiducia di chi denuncia. In tal senso, come Regione già dallo scorso maggio, con la dgr n. 510, abbiamo deciso di stanziare complessivi 76.600 euro per il rafforzamento e il consolidamento dei servizi antiviolenza sul territorio, attraverso percorsi finalizzati alla realizzazione di centri antiviolenza in due zone sociali attualmente prive di tali servizi”.
Il piano regionale, approvato con la delibera di Giunta regionale, prevede protocolli condivisi tra sanità, scuola, servizi sociali e comuni. Sono 37 le iniziative già calendarizzate e 18 le realtà che hanno già aderito, tra cui: presidenza della Giunta e dell’Assemblea legislativa, direzione regionale salute e welfare, Usl Umbria 1 e 2, aziende ospedaliere di Perugia e Terni, ufficio scolastico regionale, Arma dei Carabinieri – Legione Umbria, Anci Umbria, Federsanità Anci, Comune di Terni e molti altri comuni in corso di adesione. Partecipano anche ordini professionali, associazioni e realtà civiche, fra cui UDI, CittadinanzAttiva, Anffas, Fondazione Avanti Tutta ETS, Associazione Farmaciste Insieme.
L’assessora alle pari opportunità Simona Meloni ha affermato: “Il 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, resta una data fondamentale, ma non basta più. I numeri parlano chiaro: nel 2022 in Italia sono state uccise 106 donne, nel 2023 sono diventate 117, nel 2024 sono state 113. Nei primi dieci mesi del 2025 siamo già a 72. Le leggi esistono – Codice Rosso, braccialetto elettronico – ma la violenza continua, quasi sempre in casa. Per questo abbiamo scelto di agire su due piani: protezione e cultura. Abbiamo finanziato 246mila euro per i centri antiviolenza, con 80mila euro in più per aprire nuovi sportelli, come a Todi e Città di Castello. Ma la protezione non basta se non si cambia la cultura: rispetto, consenso, autonomia economica, educazione nelle scuole, condivisione nelle famiglie. La violenza non riguarda solo le donne, ma anche i figli, gli anziani, le persone con disabilità, gli animali, l’ambiente. Serve una rete vera tra istituzioni, sanità, scuola e cittadini”.
Il piano prevede azioni nei Pronto soccorso, nei reparti psichiatrici, nei consultori e nei servizi sociali: pulsanti di allarme, QR code per segnalare episodi di violenza, protocolli sanitari che attivano supporto psicologico e legale entro 24 ore, sportelli psicologici per operatori sanitari dal 2026. Nelle scuole, la rete “Scuole che promuovono salute” svilupperà progetti su rispetto, affettività, uso consapevole dei social, bullismo e cyberbullismo, body shaming e disturbi alimentari, coinvolgendo 71 istituti.
La direttrice regionale Salute e Welfare, Daniela Donetti, ha spiegato che “questa campagna nasce dall’idea che la violenza sia una questione di salute pubblica. L’OMS la definisce una epidemia silenziosa e ci invita a riconoscerla in tutte le sue manifestazioni: autoindotta, interpersonale – familiare, scolastica, lavorativa, digitale – o collettiva, legata a guerre, terrorismo o crimini d’odio. Per questo abbiamo costruito un sistema basato su quattro pilastri: riconoscere le violenze, individuare i sintomi e i luoghi in cui si manifestano, definire protocolli tecnico-scientifici per affrontarle e costruire alleanze tra istituzioni per renderli operativi. Gli obiettivi sono proteggere e supportare chi subisce violenza attraverso percorsi clinici e sociali condivisi, rafforzare la rete psicologica, sanitaria e materiale, sensibilizzare la società promuovendo rispetto e parità, valorizzare il lavoro dei professionisti – sanitari, insegnanti, forze dell’ordine, operatori sociali – riconoscendone il ruolo e fornendo strumenti per leggere i segnali e intervenire in sicurezza. Per garantire la concretezza di questo percorso abbiamo istituito un Board scientifico che coordina e valuta le azioni e stiamo realizzando un database regionale per raccogliere dati, monitorare i fenomeni e orientare le misure di prevenzione, integrandolo con gli osservatori già esistenti. Sono già attivi undici tavoli permanenti: dal Codice Rosa nei pronto soccorso alla tutela degli operatori sanitari, dall’autolesionismo e dalla salute mentale ai disturbi alimentari, dal progetto ‘Ti Proteggo’ per anziani e fragili al contrasto della violenza sugli animali e dell’ecocidio ambientale, dal bullismo e cyberbullismo al progetto ‘Comuni liberi da ogni forma di violenza’, fino alla violenza connessa ai conflitti e alla promozione della pace”.
Dal 25 ottobre al 25 novembre si svolge in tutta la regione un programma diffuso di iniziative inerenti al: Contrasto alla violenza di genere: il Codice Rosa in Pronto Soccorso; Contrasto alla violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari; Contrasto al maltrattamento e all’abbandono degli animali; Contrasto all’autolesionismo; Contrasto ad ogni forma di violenza: misure di promozione e prevenzione in ambito scolastico; Contrasto alla violenza su anziani e persone fragili “Ti proteggo”; Contrasto al maltrattamento nei confronti dell’ambiente: l’Ecocidio; Contrasto ad ogni forma di violenza: Comuni liberi da ogni genere di violenza; Contrasto alla violenza sul web e sui social: Cyberbullismo; Contrasto alla guerra e promozione delle azioni per la pace; Contrasto ad ogni genere di violenza per la tutela della salute mentale dell’individuo e della comunità 
“Fare sistema – ha concluso Donetti – significa integrare diritto, sanità, scuola, politiche sociali, ambiente e lavoro per proteggere le persone e ridurre l’impatto della violenza sulle famiglie e sulla comunità. Non si sconfigge con un giorno di celebrazione o con una legge, ma con cultura, cura e responsabilità condivisa”.
Tra gli appuntamenti principali del mese: il 24 ottobre la giornata “Proteggi chi ti cura” dedicata alla sicurezza degli operatori sanitari, il 6 novembre a Palazzo Cesaroni il confronto con magistratura, sanità e scuola, il 7 novembre l’approfondimento su benessere animale e violenza ambientale, il 14 novembre la presentazione delle adesioni dei comuni, il 25 novembre la diffusione delle nuove linee regionali del Codice Rosa nei pronto soccorsi. La campagna utilizza l’hashtag #Umbriacontroogniformadiviolenza e prevede un report annuale pubblico sui risultati e l’aggiornamento dei protocolli.


Trasporto ferroviario, assessore De Rebotti: "Siamo soddisfatti che la richiesta di un incontro tra i vertici nazionali e le Regioni Umbria, Toscana, Lazio sia stata accolta

   (aun) – Perugia, 27 ottobre 2025 – La richiesta di procedere ad un incontro tra i vertici nazionali dei soggetti che presiedono alla gestione del trasporto su ferro e le Regioni Umbria, Toscana, Lazio, è stata finalmente accolta. Il giorno 3 novembre l’Assessore De Rebotti sarà presso la sede centrale di Ferrovie dello Stato, con RFI e Trenitalia, per un confronto su “Orario invernale Direttissima”.
“Siamo soddisfatti nel constatare – afferma l’Assessore De Rebotti - che l’organizzazione dei servizi ferroviari debba essere trattata nei termini di questione sovraregionale, almeno per ciò che riguarda questa parte dell’Italia di mezzo, sia ormai divenuta acquisizione condivisa. Le questioni principali che proporremo come oggetto di considerazione sono: il potenziamento dei servizi a media e lunga percorrenza, con particolare riferimento all'incremento delle fermate dei treni Frecciarossa e Frecciargento nelle stazioni strategiche delle tre regioni, per migliorare l'accessibilità ai servizi ad Alta Velocità; la rimodulazione degli orari nelle fasce pendolari, al fine di garantire collegamenti più efficaci e puntuali al mattino presto verso Roma e Firenze, e per il rientro nel tardo pomeriggio e in serata; una migliore integrazione e ottimizzazione delle coincidenze tra i treni della linea Direttissima (sia AV che Intercity) e i servizi del trasporto regionale, per ridurre i tempi di attesa e migliorare la connettività con i capoluoghi e i centri minori; la necessità di garantire la stabilità dell'offerta anche nei giorni festivi e nei periodi di minore traffico, evitando "buchi" di servizio che penalizzano la mobilità non esclusivamente lavorativa. Parteciperemo a questo tavolo – conclude De Rebotti – con spirito costruttivo e con la forza di una richiesta unitaria. L'obiettivo è ottenere un orario invernale che non sia solo un elenco di treni, ma un vero strumento di sostegno alla vita quotidiana delle persone e all'economia dei nostri territori”.


Punto Zero scarl, pubblicato l’avviso pubblico per l’individuazione del nuovo amministratore unico

Perugia, 27 ottobre 2025 – In seguito alle dimissioni di Giancarlo Bizzarri da amministratore unico di Punto Zero scarl, la Regione ha pubblicato l’avviso pubblico per individuare il sostituto.

Sul sito istituzionale della Regione Umbria è stato pubblicato l’avviso con il relativo modulo per la domanda; il termine per la scadenza è fissato al 29 ottobre. Tra i requisiti richiesti, laurea, competenze ed esperienze in materia.

   Punto Zero si occupa dei servizi digitali della Regione, compreso il sistema di prenotazione del Cup relativo a visite ed esami della sanità umbra e si propone come strumento di sistema per la realizzazione delle strategie regionali volte al miglioramento della governance e dei processi di erogazione dei servizi ai cittadini.

   La società è stata istituita nel 2022 ed è interamente a capitale pubblico sottoscritto integralmente dalla Regione, dalle Aziende sanitarie regionali e dalle altre pubbliche amministrazioni operanti sul territorio, in pratica Punto Zero è nata a seguito del cambio di ragione sociale di Umbria Salute e Servizi scarl e la fusione per incorporazione di Umbria Digitale scarl.

 

Per ogni informazione consultare il link

https://www.regione.umbria.it/home?p_p_id=101&p_p_lifecycle=0&p_p_state=maximized&p_p_mode=view&_101_struts_action=%2Fasset_publisher%2Fview_content&_101_assetEntryId=26230283&_101_type=document&inheritRedirect=false


La presidente Proietti in visita alla residenza Opere Pie Donini. “Una struttura nata grazie alla generosità della nobildonna Laura Donini che si preoccupò delle donne fragili e bisognose”

(aun) – Perugia, 25 ottobre 2025 - Questa mattina la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha fatto visita alle ospiti della residenza protetta Opere Pie Donini di Perugia, che accoglie signore anziane con diverso grado di non autosufficienza, alle quali rivolge assistenza socio-sanitaria individualizzata e conforto spirituale. La presidente ha visitato l’intera struttura, ha dialogato con il presidente del consiglio di amministrazione, Pier Giorgio Lignani, ha ascoltato le operatrici e si è intrattenuta con le ospiti, che l’hanno accolta con grande calore.    
     “Questa residenza rappresenta una delle eccellenze del nostro sistema socio-sanitario umbro, dove la professionalità si unisce alla dedizione e alla solidarietà – ha dichiarato la presidente Proietti - Le strutture come la vostra - ha spiegato - sono parte integrante del Piano sociosanitario regionale che stiamo elaborando: attraverso una mappa dettagliata dell’Umbria stiamo raccogliendo tutte le realtà accreditate e convenzionate, come residenze protette e servite, per avere una visione completa del sistema. Questa mappatura ci consente di conoscere meglio i bisogni del territorio e di programmare interventi mirati. L’obiettivo è garantire una distribuzione più equilibrata dei servizi e ampliare i posti in convenzione dove le strutture lo permettono, valorizzando la qualità e la professionalità che già esprimono”.    
     “Vogliamo mantenere un equilibrio solido tra pubblico e privato sociale – ha detto in conclusione la Presidente – con un pubblico che pianifica e finanzia e un privato che sostiene e collabora, nel pieno rispetto delle regole. Solo così possiamo continuare a costruire un sistema sociosanitario umbro capace di rispondere ai bisogni delle persone con efficienza, equità e umanità. Oggi sono qui anche per il legame che unisce questa struttura a Palazzo Donini, sede della Regione”.         
    L’istituto Opere Pie Donini è nato grazie alla cospicua donazione della nobildonna perugina Laura Donini Montesperelli, deceduta il 5 aprile 1854 e che, con disposizione testamentaria, destinò il suo patrimonio all’assistenza di giovani orfane in stato di bisogno e per la creazione di uno stabilimento di ricovero per le “povere donne croniche della città e più specialmente di condizione civile”.


Fondo nazionale per il consumo di suolo, la Regione Umbria approva l'avviso per la presentazione delle domande di contributo da parte degli Enti Locali

Perugia, 25 ottobre 2025 – La Regione Umbria ha pubblicato l'avviso pubblico per la selezione dei progetti a valere sul Fondo per il contrasto del consumo di suolo (D.M. 2/2025). La scadenza per la presentazione delle richieste da parte degli Enti locali è fissata al 21 dicembre 2025. Viene così data attuazione alla delibera di Giunta regionale N. 837 del 27 agosto 2025 “Fondo per il contrasto del consumo di suolo di cui all’art. 1, comma 695 della legge 29 dicembre 2022, n. 197. Approvazione dei Criteri e dello Schema di Avviso pubblico per la presentazione e la selezione di proposte progettuali relative ad interventi per la rinaturalizzazione dei suoli degradati o in via di degrado, in ambito urbano e periurbano, in attuazione del D.M. n. 2 del 2 gennaio 2025 - Programmazione 2023-2027”.

   Con la messa a disposizione del Fondo, la Regione Umbria consente quindi di investire 3,8 milioni di euro nell'adattamento climatico: foreste urbane nelle città contro impermeabilizzazione e isole di calore che causano alluvioni lampo, decementificazione e bonifica delle aree inquinate attraverso progetti di forestazione urbana. La Regione Umbria stanzia 3,8 milioni di euro per la rinaturalizzazione urbana attraverso la delibera N. 837 del 27 agosto 2025.

   "Un atto cruciale - dichiara l'assessore Thomas De Luca - per il contrasto al consumo di suolo e l'avvio della programmazione di interventi in ambito urbano e periurbano per la rinaturalizzazione di suoli degradati o in via di degrado. Un passo concreto verso un'Umbria più verde, resiliente e attenta al suo ambiente, un investimento strategico per il benessere della nostra comunità e per la tutela del nostro prezioso ambiente. Un passo fondamentale per contrastare il consumo di suolo e promuovere la rinaturalizzazione dei nostri territori. Attraverso i criteri che abbiamo definito vogliamo invertire quel processo di cementificazione che ha causato l'impermeabilizzazione e il degrado del suolo, ripristinando le aree compromesse e trasformandole in spazi verdi fruibili e ad uso pubblico. Questi interventi sono cruciali per l'adattamento climatico del nostro territorio. La rinaturalizzazione, attraverso l'incremento di spazi verdi, favorisce la riattivazione dei servizi ecosistemici annullati dall'impermeabilizzazione, dalla compattazione, dall'erosione e dal deterioramento".

   I fondi saranno destinati agli enti locali umbri come Comuni, Province e Unioni dei Comuni per finanziare progetti di rinaturalizzazione. Uno strumento concreto per trasformare aree degradate in spazi verdi pubblici, migliorando la qualità della vita dei cittadini e rafforzando la resilienza dell'ambiente. Un investimento per il futuro e la salute dell'ecosistema, coerente con gli obiettivi della Strategia dell'UE per il suolo 2030 che punta al consumo di suolo netto pari a zero. Si tratta di misure dirette per la mitigazione del fenomeno delle isole di calore urbano e azioni concrete che consentiranno un considerevole aumento dell'infiltrazione delle acque meteoriche. L'effetto per la qualità dell'aria sarà l'assorbimento dell'anidride carbonica e il rilascio di ossigeno, la riduzione dell'assorbimento di calore delle superfici urbane grazie a ombreggiamento e frescura nei periodi caldi e il miglioramento del microclima nei dintorni delle nuove aree verdi.

  Tra le lavorazioni ammissibili rientrano la de-impermeabilizzazione di superfici artificiali o di suoli compattati che prevedono il ripristino della struttura e della funzionalità ecologica del suolo esistente; la demolizione di piccoli manufatti edilizi, piazzali e strade (le demolizioni di grandi manufatti sono ammesse solo con cofinanziamento) per liberare il suolo dal cemento e dall'asfalto. E ancora lavorazioni del terreno come riprofilatura o modellazione per drenaggio superficiale, integrazione e arricchimento del suolo garantendo uno spessore finale di almeno 50 centimetri; piantumazioni di vegetazione arborea e arbustiva autoctona secondo le prescrizioni di riforestazione urbana; impianti irrigui in sub-irrigazione e sistemi di recupero delle acque meteoriche (laghetti, cisterne, serbatoi); formazione di settori per la coltivazione di ortaggi (orti pubblici, botanici); opere accessorie per arredo e sicurezza, nel limite del 10% dell'importo dei lavori; azioni non strutturali di carattere gestionale, anche a fini educativi e ricreativi.

L'Avviso, dopo l'approvazione con Determinazione Dirigenziale n. 10555 del 10 ottobre 2025, è consultabile nel BUR n. 52 del 22 ottobre 2025 e all'interno del sito web regionale al seguente link https://www.regione.umbria.it/paesaggio-urbanistica/politiche-per-il-contenimento-del-consumo-di-suolo

IL TESTO COMPLETO DELLA DELIBERA


Stanziati altri 2 milioni per i progetti di vita indipendente, nuove risorse a favore delle persone con disabilità. La presidente Proietti: “Sosteniamo tutti i percorsi che in Umbria sono stati presentati”

Perugia, 24 ottobre 2025 - La Giunta regionale, su proposta della presidente Stefania Proietti (che ha mantenuto la delega alla promozione e attuazione dei diritti delle persone con disabilità) ha approvato un nuovo tassello del piano d’azione regionale che riguarda i diritti delle persone con disabilità.

   Si tratta dell’incremento delle risorse finalizzate al sostegno dei progetti di vita indipendente. Lo stanziamento - pari a 2 milioni di euro e a valere sul PR Fse + 2021-2027 - che si aggiunge all’incremento di 2 milioni e 430mila euro già approvato a febbraio 2025, consentirà la continuità di tutti i progetti di vita indipendente in Umbria e il finanziamento di tutti quei progetti che finora erano ammessi ma non finanziati per insufficienza delle risorse.      

   “Questo nuovo stanziamento rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per assicurare alle persone con disabilità pari dignità ed eguaglianza – ha dichiarato la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti – I progetti di vita indipendente sono essenziali perché consentono l’autodeterminazione e la promozione della massima autonomia possibile. La vita indipendente non è un privilegio, ma un diritto fondamentale: significa poter decidere del proprio tempo, delle proprie relazioni, del proprio futuro”.   

   I progetti di vita indipendente, percorsi ideati dalla Regione Umbria diversi anni fa e che si inseriranno nel piano d’azione regionale per i progetti di vita ai sensi del Dlgs 62, sono percorsi personalizzati pensati per permettere alle persone con disabilità di vivere in modo autonomo e autodeterminato, scegliendo dove e con chi vivere e come organizzare la propria quotidianità. Sono flessibili e prevedono soluzioni personalizzate sulla base delle caratteristiche della persona stessa.

   “Vogliamo che ogni cittadino, a prescindere dalle proprie condizioni, possa sentirsi parte piena della comunità e protagonista della propria vita – ha concluso la Presidente - Per questo motivo continueremo a investire in politiche che mettano al centro la persona, sostenendo percorsi che garantiscano la libertà di tracciare il proprio percorso di vita”.

   A breve la presidente Stefania Proietti presenterà il piano d’azione per la promozione e l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità, con tutte le misure, le risorse e la governance della sperimentazione della riforma che sarà attuata, per volontà regionale, in entrambe le province di Perugia e di Terni.


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