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Perugia, 13 dicembre 2025 – Nell’ambito della rimodulazione degli interventi finanziati per il 2026 – dedicati alla realizzazione e progettazione di opere pubbliche per la sicurezza del territorio, la rigenerazione urbana e l’adeguamento delle infrastrutture – la giunta regionale dell’Umbria ha destinato 100mila euro al progetto di riqualificazione del Pala Avis e del Campo di atletica “F. Bertolini” di Narni Scalo. Un investimento che si inserisce nel percorso già avviato dalla Regione per il potenziamento dell’impiantistica sportiva e che permette di completare una serie di interventi attesi sulle due strutture.
Il progetto prevede opere di miglioramento del decoro urbano, interventi di adeguamento normativo e azioni mirate ad aumentare l’accessibilità e la fruizione per tutte le tipologie di utenti. Sono inoltre programmati lavori sulla tensostruttura e, per il Campo Bertolini, interventi indispensabili alla conclusione dell’iter relativo al Certificato di Prevenzione Incendi, insieme a un’opera di efficientamento energetico, che comprende lo spostamento delle caldaie.
“Queste risorse – dichiara l’assessore regionale Francesco De Rebotti – consentono a Narni di completare interventi significativi su due impianti centrali per la vita sportiva e sociale del territorio. Sicurezza, accessibilità e qualità degli spazi sono elementi essenziali per garantire strutture moderne e inclusive, capaci di rispondere alle esigenze delle comunità”.
“Siamo estremamente soddisfatti – afferma il sindaco di Narni, Lorenzo Lucarelli – per un contributo che ci permette di intervenire su due impianti fondamentali per la città. Il Pala Avis rappresenta da anni un punto di riferimento per numerose associazioni e atleti di tutte le età, mentre il Campo Bertolini è un luogo identitario per la pratica sportiva. Le risorse regionali consentiranno non solo la riqualificazione complessiva delle strutture, ma anche importanti lavori di adeguamento normativo, in particolare per la messa a norma del Certificato di Prevenzione Incendi, oltre allo spostamento delle caldaie per migliorare sicurezza, sostenibilità ed efficienza energetica. È un intervento che valorizza ulteriormente il nostro patrimonio sportivo e conferma l’attenzione della Regione verso le esigenze del territorio”.
(Aun) - Perugia, 12 dicembre 2025 - La Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti ha concluso oggi il giudizio sui rendiconti 2023 e 2024 della Regione Umbria, alla luce della sentenza n. 150/2025 della Corte costituzionale che ha sancito l’illegittimità costituzionale delle norme afferenti il finanziamento di ARPA contenute nella legge regionale 9/1998. La decisione ha reso necessario lo svolgimento di due distinte Camere di Consiglio al fine di garantire piena coerenza con gli effetti della pronuncia costituzionale.
La Corte ha quindi rideterminato relativamente al rendiconto 2023 l’importo del Fondo sanitario regionale per l’intera somma trasferita ad Arpa per tale annualità.
Per quanto concerne il rendiconto 2024, nel parificare definitivamente lo stesso la Corte ha stabilito che una quota dei trasferimenti destinati ad ARPA nel corso del 2024, pari a circa 8 milioni di euro, debba essere riattribuita al Fondo sanitario regionale. Tale somma, come specificato in sede di udienza, è infatti riferita al complesso dei trasferimenti effettuati ad ARPA nel periodo gennaio-luglio 2024, prima cioè dell’entrata in vigore delle norme che hanno modificato la legge regionale 9/98, mentre nulla è stato osservato per i trasferimenti effettuati ad ARPA da agosto in avanti, erogati in conformità alla nuova disciplina regionale che delimita le attività ARPA finanziabili tramite Fondo sanitario regionale.
Il presidente della Sezione di controllo, Antonello Colosimo, ha dichiarato: “Le pronunce della Corte costituzionale hanno confermato la correttezza del percorso avviato da questa Sezione nel definire il perimetro legittimo del finanziamento all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Con l’odierno giudizio si completa la verifica dei rendiconti, in un quadro che ha chiesto e trova nelle istituzioni responsabilità, trasparenza e piena coerenza con i principi costituzionali in materia di bilanci pubblici”.
Il Procuratore regionale, Antonietta Bussi, ha evidenziato: “La corretta destinazione delle risorse sanitarie rappresenta un presidio essenziale per la tutela dei diritti fondamentali. La vicenda del finanziamento ad ARPA dimostra quanto sia necessario perimetrare con rigore le spese riconducibili ai LEA, garantendo che ogni euro destinato alla salute risponda ai principi di efficienza, sostenibilità e rispetto delle norme costituzionali”.
La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha espresso apprezzamento per il giudizio della Corte i cui dettagli di applicazione tecnica saranno attuati in conformità al dispositivo della sentenza, che sarà formalizzato nei prossimi giorni, e anche in base alle valutazioni di competenza del MEF rispetto alle modalità di ricollocazione delle risorse nel perimetro del Fondo sanitario regionale.
“La Regione – ha dichiarato la presidente Proietti - è chiamata a garantire rigore, trasparenza e correttezza amministrativa rispetto alle decisioni della Corte, relative agli anni 2023 e 2024, le cui indicazioni rappresentano per noi uno stimolo ulteriore a proseguire nel percorso di modernizzazione e di rafforzamento del sistema regionale”.
“Saremo pienamente impegnati all’attuazione delle operazioni contabili necessarie, – ha aggiunto la Presidente – e a dare piena attuazione alle nuove norme, in un quadro che consolida i nostri impegni per una sanità più efficiente, servizi più vicini ai cittadini e politiche pubbliche capaci di generare sviluppo. Guardiamo con ottimismo al futuro: stiamo costruendo un’Umbria più forte, più innovativa e più attenta ai bisogni della comunità, attraverso un vero patto con tutte le sue componenti sociali ed economiche”.
La Presidente ha inoltre ricordato il lavoro in corso sul nuovo Piano socio-sanitario, "il primo dopo quindici anni", e gli avanzamenti della gara per il trasporto pubblico locale, attesa da due decenni e "finalmente in fase esecutiva grazie agli interventi adottati dal nuovo esecutivo regionale".
Perugia, 12 dicembre 2025 – "Si apprende con rammarico che, nella seduta di ieri, il Consiglio dei Ministri ha deliberato di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la Legge Regionale 16 ottobre 2025, n. 7 “Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro”. Tale impugnativa giunge inaspettatamente, a conclusione di un lungo processo di confronto nel corso del quale la Presidente aveva accolto tutte le osservazioni dei Ministeri, ad eccezione della richiesta avanzata dal MASE di sopprimere l'articolo 4 che prevedeva l'individuazione di aree non idonee alla realizzazione di impianti da Fonti di Energia Rinnovabile (FER)". Questo il commento dell'assessore regionale all'ambiente e all'energia della Regione Umbria, Thomas De Luca, in merito alle decisioni adottate dal Governo Meloni.
Il Ministero della Cultura, il Ministero dell'Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste e il Ministero dell'Economia e delle Finanze avevano espresso parere favorevole in merito agli impegni di modifica presentati dalla Giunta regionale; al contrario, il Ministero guidato dall'onorevole Gilberto Pichetto Fratin ha respinto le proposte, avanzando l'impugnativa sulla base di una specifica interpretazione del nuovo decreto Transizione 5.0.
"La determinazione del Governo, presieduto dall'onorevole Giorgia Meloni, di impugnare la nostra legge per il solo fatto di aver previsto, in conformità con il quadro normativo nazionale, l'individuazione di aree non idonee all'installazione di impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, costituisce una diretta aggressione al territorio umbro. Tale articolo è scaturito da circa cento consultazioni territoriali, sollecitate dai sindaci di ogni schieramento politico, inclusi esponenti dei partiti di governo, alcuni dei quali ricoprono altresì la carica di parlamentari nelle fila della maggioranza che lo sostiene. Le stesse aziende che realizzano impianti FER sono contrarie all’eliminazione totale delle aree non idonee, per evitare perdere soldi e tempo investendo in contesti ad alto rischio. Le aree non idonee sono state individuate con l'obiettivo di tutelare il territorio dalla proliferazione incontrollata di impianti industriali sulle aree ad alta vocazione ambientale, paesaggistica, culturale e turistica dell'Umbria. Si configura un vero e proprio paradosso, poiché contestualmente, il nuovo decreto ci preclude la possibilità di individuare aree idonee per la realizzazione di impianti a servizio delle comunità energetiche, delle famiglie e delle imprese umbre.".
Le modifiche al Testo Unico delle Fonti Rinnovabili, con il nuovo articolo 11-bis del D.lgs 190/2024, riducono tra il 3 e lo 0% del territorio regionale la possibilità di individuare aree idonee per la Regione Umbria.
"La nostra legge regionale si fondava su un equilibrio ben definito - prosegue l'assessore De Luca - regolamentare e indirizzare i grandi impianti industriali verso le aree idonee e salvaguardare la vulnerabilità paesaggistica, culturale e ambientale proteggendo la nostra terra attraverso la definizione di aree non idonee. Non intendiamo accettare la possibilità che pale eoliche di 250 metri possano essere realizzate nel diretto cono visuale del Duomo di Orvieto o all'interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Ci si interroga su come sia possibile accettare, dopo il riconoscimento della cucina italiana quale patrimonio immateriale UNESCO, che impianti agrivoltaici estesi per centinaia di ettari possano essere installati sulle colline del Sagrantino di Montefalco o sulla fascia olivata Assisi-Spoleto. Il Governo dovrebbe fornire delucidazioni su come intenda promuovere il turismo esperienziale in Umbria, contestualmente alla liberalizzazione della realizzazione di impianti di biodigestione aventi capacità di centinaia di migliaia di tonnellate".
La Regione Umbria sostiene che la possibilità per le regioni di individuare aree non idonee, non sia stata abrogata totalmente dalle nuove modifiche normative in quanto il Decreto Interministeriale del 10 settembre 2010, le linee guida per la realizzazione di impianti FER, risulterebbe ancora in vigore.
“Abbiamo sempre dimostrato la nostra leale collaborazione con il Governo ma la Giunta regionale non farà alcun passo indietro perché riteniamo doveroso difendere il nostro territorio. Siamo determinati a condurre l’Umbria verso un futuro prossimo al 100% rinnovabile governando e pianificando la transizione. Siamo fiduciosi che la Corte Costituzionale riconoscerà la piena legittimità della nostra legge regionale, superando le forzature di coloro che, a parole, propinano quotidianamente la loro retorica sulla difesa della Patria, salvo poi, con i fatti, cederla pezzo per pezzo, consegnando il nostro patrimonio unico ad una predazione territoriale” conclude.
(Aun) - Perugia 12 dic. 025 - La sofferenza mentale arriva in modo silenzioso e ogni persona e ogni famiglia che affronta questo momento merita di non sentirsi sola: la Regione Umbria ha scelto di dedicare alla salute mentale un’attenzione forte portando il tema al centro del dibattito per la costruzione del nuovo Piano socio sanitario regionale con due intere giornate di approfondimento - il 15 e 16 dicembre 2025 - finalizzate a un'attività di grande e necessario approfondimento.
Un momento di confronto e riflessione, ma anche un segnale politico forte e inequivocabile: riportare il tema al cuore delle politiche sanitarie. E se nella bozza del Piano socio sanitario redatto dalla precedente amministrazione la salute mentale non era assolutamente tenuta in considerazione, oggi la presidente Stefania Proietti che ha la delega alla Sanità, con la Direzione regionale Salute e Welfare, invertono in modo deciso lo schema.
L'evento partecipativo, che si articolerà in due giornate, è intitolato "La salute mentale globale nella costruzione del Piano socio sanitario regionale", si terrà principalmente presso la sede della Provincia di Perugia nel centro storico del capoluogo e apre un percorso di riflessione e condivisione che punta a una direzione chiara: dare più forza alle persone, più sostegno alle famiglie, più futuro al benessere di tutte le comunità.
La Regione Umbria, infatti, attiva e coordina una vasta rete che coinvolge istituzioni (USL Umbria 1, USL Umbria 2, Provincia di Perugia, Azienda Ospedaliera di Perugia e Azienda Ospedaliera Santa Maria Terni), territori, comuni, servizi sanitari e sociali, professionisti, associazioni e terzo settore. Questa rete dovrà investire in prevenzione, ascolto e cura, per dare risposte vere al disagio.
Le due giornate di lavoro vedranno la partecipazione di figure istituzionali, a partire dalla Presidente Stefania Proietti e il Presidente della Provincia di Perugia, Massimiliano Presciutti, che apriranno i lavori insieme alla Direttrice della Direzione regionale Salute e Welfare, Daniela Donetti. Porteranno i saluti il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Massimiliano Marianelli, il Procuratore Generale della Repubblica di Perugia, Sergio Sottani, la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi.
Il pomeriggio di lunedì 15 dicembre sarà il cuore partecipativo dell'iniziativa, con la suddivisione in 9 Tavoli tematici di lavoro, pensati per coinvolgere i partecipanti nella costruzione del nuovo Piano.
La scelta delle location non è casuale: i tavoli si svolgeranno nei palazzi simbolo del centro storico della città, a dimostrazione che si vuole "contaminare" con un nuovo pensiero: le istituzioni dovranno esserci e il territorio deve crescere con servizi per rispondere alle necessità di chi soffre e di chi se ne prende cura. I lavori si svolgeranno tra la Sala del Consiglio della Provincia di Perugia, Palazzo Donini che è sede della Regione Umbria, Palazzo Cesaroni (sede dell'Assemblea Legislativa dell'Umbria) e Palazzo dei Priori (sede del Comune di Perugia). Tra i temi cruciali dei tavoli ci sono: la doppia diagnosi e nuove dipendenze, il progetto di vita e il budget di salute per la programmazione della complessità, prevenzione suicidio e protocolli conseguenti, integrazione socio sanitaria: la comunità esperta.
Un momento centrale della riflessione sarà il TALK "Tutta Colpa di Basaglia" coordinato dalla dottoressa Laura Dalla Ragione che ha fatto scuola a livello nazionale sul versante della prevenzione e cura dei disturbi alimentari. L'incontro si terrà nel pomeriggio di lunedì 15 dicembre e vuole stimolare la riflessione sull'evoluzione del pensiero e delle pratiche dalla Legge 180 (Legge Basaglia) ad oggi. Il richiamo all'eredità di Basaglia deve anche servire a sottolineare l'urgenza di investimenti e attenzioni attuali per alleggerire il grande lavoro di cura delle famiglie.
Il 16 dicembre sarà interamente dedicato alla restituzione dei tavoli di lavoro, e agli interventi su ricerca e innovazione e sul ruolo dell'Università e della formazione.
L'evento è accreditato per l'educazione continua in medicina.
(AUN) – Perugia, 11 dicembre 2025 – La giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessora alle politiche agricole, Simona Meloni, la delibera che incrementa la dotazione finanziaria dell’intervento SRG10 “Promozione dei prodotti di qualità”, consentendo il completo finanziamento della graduatoria relativa all’annualità 2025 e l’attivazione delle procedure per un nuovo avviso riferito al 2026.
La decisione arriva a seguito dell’emendamento n. 5 del Piano strategico nazionale della PAC, approvato dalla Commissione europea, che assegna all’Umbria un incremento di risorse pari a 2.240.000 euro destinato proprio all’intervento SRG10.
L’interesse manifestato dai soggetti del territorio ha portato all’esaurimento della dotazione iniziale prevista per il bando 2025. Con il nuovo stanziamento la Regione assicura il finanziamento integrale delle domande ammissibili già approvate, pari a 744.781 euro, e conferma l’avvio di un ulteriore bando che utilizzerà la dotazione residua di 1.495.218 euro, oltre alle economie già accertate e a quelle che saranno rilevate successivamente.
Nel commentare il provvedimento, l’assessora Meloni, sottolinea come il quadro internazionale rafforzi il valore di questa scelta regionale: “la designazione all’unanimità della cucina italiana come patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO, riunito a New Delhi, conferma quanto il nostro sistema agroalimentare rappresenti un elemento identitario e un asset competitivo. La nostra cucina nasce da filiere agricole che coniugano qualità, sostenibilità e saperi custoditi nei territori. L’Umbria contribuisce in modo significativo a questo patrimonio attraverso le sue produzioni d’eccellenza”.
L'assessora Meloni evidenzia che la forte adesione delle imprese umbre ai bandi SRG10 conferma la necessità di sostenere in modo continuativo la promozione dei prodotti di qualità. “L’aumento delle risorse ci permette di rispondere integralmente alla domanda del 2025 e di garantire continuità nel 2026. Promuovere i nostri prodotti significa valorizzare il lavoro delle aziende, rafforzare la loro presenza sui mercati e consolidare la reputazione dell’Umbria a livello nazionale e internazionale”.
L'assessora evidenzia anche il ruolo della Regione nell’accompagnare i sistemi produttivi verso mercati sempre più evoluti e attenti alla tracciabilità. “L’Umbria sta investendo con decisione sulla qualità e sulla reputazione dei propri prodotti, elementi che rappresentano un valore aggiunto determinante nei mercati nazionali e internazionali. Il sostegno alla promozione non è una misura accessoria, ma un fattore essenziale per consolidare il posizionamento delle nostre eccellenze”.
La delibera approvata affida inoltre al dirigente del Servizio “Sistema di conoscenza e innovazione, GAL, servizi alla popolazione e al territorio rurale” il compito di adottare gli atti necessari all’attuazione del provvedimento, compresa la pubblicazione del nuovo avviso per il 2026 in coerenza con la normativa vigente.
L’assessora Meloni conclude evidenziando il quadro complessivo degli interventi sullo sviluppo rurale. “L’incremento delle risorse conferma la capacità dell’Umbria di valorizzare al meglio le opportunità messe a disposizione dalla PAC. Il nostro obiettivo è continuare a sostenere un’agricoltura moderna, competitiva e radicata nei territori, mettendo in campo strumenti efficaci per rafforzare le filiere e promuovere le produzioni di eccellenza che caratterizzano l’identità agricola umbra”.
(AUN) – Perugia, 10 dicembre 2025 – La giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore ai Trasporti Francesco De Rebotti, ha approvato all’unanimità lo schema di accordo tra la Regione Umbria e Trenitalia S.p.A. per la gestione del servizio "Carta Tutto Treno Umbria" per l’anno 2026. L’iniziativa, attiva dal 2009, si conferma un pilastro delle politiche regionali volte a incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale, con particolare attenzione ai pendolari e alle famiglie.
“Con l’approvazione dello schema di accordo – dichiara l’assessore De Rebotti – l’Umbria conferma il proprio impegno nel sostenere il trasporto pubblico locale e nel garantire condizioni vantaggiose per i suoi cittadini. Questo strumento, attivo da oltre un decennio, ha dimostrato di essere fondamentale per migliorare la qualità della vita dei pendolari umbri e per promuovere una mobilità sostenibile. L’estensione del beneficio agli studenti rappresenta un ulteriore passo avanti verso una maggiore inclusività e attenzione alle esigenze delle famiglie”.
“La Regione – conclude De Rebotti - ha stanziato risorse per un importo di 420mila euro annui, con la copertura finanziaria già prevista nel bilancio regionale di previsione 2025-2027 per le annualità 2026 e 2027”.
Le tariffe a carico dell’utenza rimarranno invariate rispetto a quelle attualmente in vigore e l’agevolazione sarà valida esclusivamente per i treni Intercity (IC), a seguito della cessazione definitiva dei servizi Frecciabianca nel territorio regionale, con il beneficio che sarà esteso anche ai titolari di abbonamenti annuali scolastici, rispondendo alle esigenze degli studenti pendolari. La Carta sarà rilasciata esclusivamente ai residenti in Umbria titolari di abbonamento regionale (mensile, annuale o annuale scolastico) e consentirà l’accesso ai treni Intercity in seconda classe, previa prenotazione gratuita del posto. Sarà possibile utilizzare la Carta anche per tratte extraregionali da Chiusi verso Firenze e Roma per i residenti dei comuni limitrofi, come Città della Pieve.
L’accordo avrà validità annuale, dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026, con possibilità di proroga per gli anni 2027 e 2028 alle medesime condizioni, con quest’ultimo che è subordinato al reperimento delle risorse necessarie nel bilancio regionale di previsione 2026-2028.
La Regione conferma inoltre la collaborazione con il Comando Regionale Umbria della Guardia di Finanza per l’espletamento dei controlli e delle verifiche sulle dichiarazioni ISEE rese dai beneficiari, garantendo così la trasparenza e la regolarità del processo.
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