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Proposte di una nuova politica di coesione

La politica di coesione post 2020 - proposte
Per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (2021-2027) la Commissione Europea ha emanato una serie di proposte legislative che contengono interessanti novità in materia di investimenti e di sviluppo regionale.
La politica di coesione post 2020 - proposte

Con la presentazione delle sue proposte il 29 maggio 2018, la Commissione ha posto le basi per una nuova politica di coesione. Con una dotazione di 373 miliardi di euro in sette anni, la politica di coesione rimane la più forte politica di investimento in Europa.
La politica di coesione nel periodo 2021-2027 continua a investire in tutte le regioni, in funzione della loro appartenenza alle tre categorie già note (regioni meno sviluppate, in transizione e più sviluppate).
Rispetto agli 11 obiettivi tematici per il periodo 2014-2020, la nuova politica di coesione individua cinque priorità di investimento nei settori in cui l'UE può dare il massimo.
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Gli investimenti per lo sviluppo regionale saranno principalmente incentrati sugli obiettivi 1 e 2. Tra il 65% e l'85% delle risorse del FESR e del Fondo di coesione sarà assegnato a queste priorità, in funzione della ricchezza relativa degli Stati membri.

Per quanto riguarda il metodo di assegnazione del fondo, la proposta della CE si basa ancora ampliamente sul PIL pro capite (81% del peso). Tuttavia, sono stati aggiunti nuovi criteri:
- Mercato del lavoro: disoccuoazione giovanile, livello di istruzione basso, demografia (15%);
- Cambiamenti climatici: emissioni di gas serra nei settori non compresi nel sistema di scambio di quote di emissioni (1%);
- Migranti: immigrazione netta di cittadini non comunitari (3%).

Per le imprese e gli imprenditori che beneficiano del sostegno dell'UE, il nuovo quadro offre meno burocrazia, con modalità agevolate per le domande di pagamento e opzioni semplificate in materia di costi. Al fine di favorire le sinergie, i sette fondi dell'UE attuati in collaborazione con gli Stati membri ("gestione concorrente") sono ora disciplinati da un corpus unico di norme. La Commissione propone inoltre di alleggerire i controlli per i programmi che hanno registrato buoni risultati, facendo maggiore affidamento sui sistemi nazionali ed estendendo il principio "dell'audit unico" al fine di evitare la duplicazione dei controlli.
Per approfondire 80 misure di semplificazione nella politica di coesione 2021-2027
La politica di coesione 2021-2027 sarà resa più flessibile in tre modi:
- un riesame intermedio determinerà l'eventuale necessità di modificare i programmi per gli ultimi due anni del periodo di finanziamento, in base alle priorità emergenti, ai risultati dei programmi e alle ultime raccomandazioni specifiche per paese;
- entro certi limiti sarà possibile trasferire risorse da un programma all'altro, senza che si renda necessaria l'approvazione ufficiale della Commissione;
- una disposizione specifica agevola la mobilitazione di finanziamenti UE sin dal primo giorno in caso di catastrofe naturale.


Una maggiore attenzione alle città
Le aree urbane diventano più prominenti nella nuova proposta. Lo sviluppo urbano e locale appare per la prima volta come un obiettivo specifico. Il 6% della dotazione del Fondo FESR sarà destinato ad investimenti per lo sviluppo urbano sostenibile a livello nazionale.
Inoltre, il quadro 2021-2027 introduce anche l'iniziativa urbana europea, un nuovo strumento per la cooperazione, l'innovazione e il rafforzamento delle capacità da città a città, in tutte le priorità dell'agenda urbana dell'UE: integrazione dei migranti, alloggi, qualità dell'aria, povertà urbana e transizione energetica, tra le altre.


Interreg post 2020
Nel periodo 2021-2027 i programmi Interreg continueranno ad aiutare gli Stati membri e le regioni con 9,5 miliardi di euro provenienti dal FESR. Le risorse verranno focalizzate sulle frontiere terrestri tra Stati membri presso le quali si registrano forti interazioni transfrontaliere. Gli investimenti sosterranno, in misura maggiore, la cooperazione istituzionale e contribuiranno allo sviluppo di servizi comuni di interesse pubblico. Inoltre, la Commissione propone il meccanismo transfrontaliero europeo, un nuovo strumento che consente, su base volontaria, di applicare le norme di uno Stato mebro limitrofo per uno specifico progetto o azione a tempo limitato (ad esempio, ciò potrebbe contribuire a creare più infrastrutture di trasporto o strutture sanitarie transfrontaliere).

L'ipotesi di roadmap dei nuovi Programmi operativi

Guarda le slides presentate il 19 dicembre 2018 da EY (società che fornisce assistenza tecnica al POR FESR della Regione Umbria)  sul futuro della politica di Coesione con particolare riferimento al FESR. Attenzione! l'evoluzione delle regole di attuazione della programmazione post 2020 sono ancora in corso, e pertanto le slide fotografano un aggiornamento (effettuato da EY) a fine 2018 che può essere suscettibile di ulteriori modifiche prima della pubblicazione dei regolamenti definitivi

 

Per maggiori informazioni consulta i testi giuridici delle proposte e le infografiche disponibili sul sito della Commissione Europea.


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