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Il problema del rigetto

Dopo un'operazione di trapianto, il paziente può manifestare rigetto per il nuovo organo o tessuto. Ne esistono tre tipi principali.

 

Rigetto iperacuto

Si manifesta in breve tempo dal trapianto, da alcuni minuti ad alcuni giorni, può essere prevenuto attraverso la rilevazione degli anticorpi con semplici esami prima del trapianto e oggi è raro

 

Rigetto acuto

È la forma più comune di rigetto e si verifica più frequentemente nei primi sei mesi dopo il trapianto. I farmaci più efficaci nella prevenzione di questo tipo di rigetto sono gli immunosoppressori

 

Rigetto cronico

Questa forma di rigetto può manifestarsi tra i sei e i dodici mesi dopo il trapianto e non esiste un trattamento standard per evitarlo in quanto il suo sviluppo non è chiaro.

Indipendentemente dal tipo di rigetto, i segnali d'allarme sono costituiti da febbre, sintomi influenzali, ipertensione, edema o improvviso aumento di peso, modificazione della frequenza cardiaca e abbreviazione del respiro.


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Direzione Regionale Salute e Welfare
Direttore Dott. Massimo D'Angelo
Via M. Angeloni, 61 06124 Perugia
Tel. 075 504 5257

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