Come possiamo stimolare la produzione sostenibile nell'UE? E’ questo il tema principale della Conferenza Cleantech c l’11 aprile per discutere su come gli investimenti nelle tecnologie pulite rappresentino un'opportunità per le imprese di contribuire al futuro sostenibile dell'Europa generando benefici economici.

La Conferenza Cleantech mira a discutere i percorsi per sostenere la produzione europea di dispositivi cleantech e dei loro componenti, promuovendo la collaborazione e la condivisione delle conoscenze e facilitando il dialogo tra gli stakeholder.

La conferenza si concentrerà sulla produzione di componenti per le energie rinnovabili e lo stoccaggio dell'energia, coprendo i seguenti aspetti:

• Innovazione cleantech (tecnologia e investimenti)
• Paesaggio politico dell'UE e opportunità di finanziamento
• Storie di successo e prospettive future

Alla conferenza saranno presenti rappresentanti del settore privato, inclusa l'industria, oltre a policy maker e decision maker a livello regionale, nazionale ed europeo, manager di progetti del Fondo per l'Innovazione, investitori e istituzioni finanziarie interessati alle opportunità cleantech, e innovatori, imprenditori, start-up e scale-up che lavorano su soluzioni cleantech. La conferenza si concentrerà sulla discussione su come gli investimenti nelle tecnologie pulite rappresentino un'opportunità per le imprese di contribuire al futuro sostenibile dell'Europa generando benefici economici.

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CINEA ha lanciato un nuovo strumento digitale per illustrare il sostegno dell'UE al mercato emergente della gestione industriale del carbonio e le sinergie tra i programmi gestiti dall'Agenzia. Lo strumento permette agli utenti di scoprire in modo interattivo come il finanziamento dell'UE sia distribuito nel settore in questione, quali progetti hanno ricevuto supporto e come questi progetti contribuiscono a guidare l'innovazione europea delle tecnologie pulite nel settore.

L'obiettivo dell'UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 si basa, tra le altre misure, sugli investimenti nelle tecnologie di gestione del carbonio industriale (ICM), che includono la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio di anidride carbonica (CCUS).

Il ruolo delle soluzioni ICM è ulteriormente enfatizzato dalla recentemente pubblicata strategia della Commissione Europea ‘Towards an ambitious industrial carbon management for the EU, che prevede il lavoro che deve essere svolto sia dalla Commissione che dagli Stati membri al fine di incentivare la diffusione delle tecnologie e delle infrastrutture ICM. Secondo gli obiettivi climatici dell'UE, sarà necessario catturare almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 all'anno (Mtpa) entro il 2030, circa 280 Mtpa entro il 2040 e fino a 450 Mtpa entro il 2050.

Il sostegno agli investimenti nella ricerca e nella diffusione del CCUS è cresciuto notevolmente negli ultimi anni. Dal 2018, CINEA ha sviluppato un portafoglio di 84 progetti che coprono un contributo dell'UE di 2,3 miliardi di euro sotto forma di sovvenzioni e coinvolgono 534 beneficiari provenienti da 42 paesi lungo tutta la catena del valore CCUS. Questi progetti sono finanziati da tre programmi dell'UE: il Fondo di collegamento europeo per l'energia (CEF Energy), il Fondo per l'innovazione (IF) e Horizon Europe (Clima ed Energia).

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The European City Facility (EUCF) offre finanziamenti per sostenere i comuni e le autorità locali nelle attività essenziali per lo sviluppo di concetti di investimento allineati con l'attuazione dei loro piani d'azione per il clima e l'energia. Queste attività possono essere studi di fattibilità (tecnica), analisi di mercato e degli stakeholder, studi legali, economici e finanziari e simili. Questo bando EUCF sosterrà lo sviluppo di 75 concetti di investimento, con un budget di 4,5 milioni di euro da suddividere in tre regioni. Con una sovvenzione fissa di 60.000 euro per ogni beneficiario, l'obiettivo principale di questa iniziativa è quello di creare una consistente pipeline di progetti di investimento in energia sostenibile da parte di diverse autorità locali ed enti pubblici locali in Europa. La valutazione è condotta da un team dedicato, con rapporti di feedback forniti a tutti i richiedenti. Inoltre, le domande non accolte possono richiedere il supporto dell'Helpdesk EUCF e ripresentare la domanda in bandi successivi. Le candidature congiunte di autorità locali/municipalità sono altamente incoraggiate, in quanto le forze congiunte possono aumentare le possibilità di successo. Le domande vengono valutate in base a quattro criteri, che potete trovare qui. Si noti che questo bando EUCF è aperto fino al 15 marzo 2024. Se siete interessati a candidarvi ma non siete sicuri di soddisfare i requisiti richiesti, potete sottoporvi al test di ammissibilità dell'EUCF.

Per ulteriori informazioni, consultare il sito web e il documento del bando.

Il bando URBACT per le reti di trasferimento dell'innovazione è un'incredibile opportunità per le città europee di trasferire e incorporare nei loro contesti locali un progetto innovativo completato nell'ambito delle Azioni Innovative Urbane. In questo senso, URBACT offre alle città europee un'occasione unica per migliorare i propri approcci gestionali imparando dai colleghi. Attraverso le reti URBACT, le città si scambiano esperienze e buone pratiche, migliorando la capacità degli attori urbani di creare soluzioni efficaci. Le città interessate e gli enti pubblici equivalenti degli Stati membri dell'UE, degli Stati partner e dei Paesi che beneficiano dello strumento di preadesione all'UE possono manifestare il loro interesse attraverso lo strumento di ricerca dei partner URBACT. Tutte le informazioni sul bando, compresi i documenti, la presentazione delle domande, gli strumenti per la ricerca di partner e le sessioni informative, sono disponibili sul sito web. Le candidature sono aperte fino al 20 marzo 2024.

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Questo evento, che si terrà il 13 e 14 marzo a Bruxelles, riunirà esperti, leader del settore e giovani innovatori appassionati di bioeconomia. I punti focali delle discussioni saranno il ruolo delle giovani menti nell'indirizzare la bioeconomia verso un futuro più verde e sostenibile e la questione della prossima strategia dell'UE per la bioeconomia.

Questo evento fa parte di una settimana di "Bioeconomy Changemakers Festival" (dall'11 al 17 marzo) organizzato dalla Commissione europea (DG Ricerca e Innovazione) in collaborazione con gli Bioeconomy Youth Ambassadors. Durante questa settimana i partner organizzeranno più di 30 eventi satellite in tutta l'UE.

Insieme, questi eventi rappresentano un'opportunità unica per i giovani innovatori di incontrare i pionieri del settore, condividere le loro intuizioni e visioni e contribuire al dialogo politico in corso sul potenziale trasformativo della bioeconomia.

I partecipanti interessati possono registrarsi su: La piattaforma comunitaria per la ricerca e l'innovazione.

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L’Open Science è un approccio alla ricerca basato su un lavoro cooperativo aperto che enfatizza la condivisione delle conoscenze, dei risultati e degli strumenti il più presto e il più ampiamente possibile. È obbligatorio nell'ambito di Horizon Europe e opera secondo il principio "il più aperto possibile, il più chiuso necessario".

L’Open access è invece la pratica di fornire accesso online a informazioni scientifiche gratuite e riutilizzabili per l'utente. Ciò include sia le pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria sia i dati alla base delle pubblicazioni o altri insiemi di dati. Nell'ambito di Horizon Europe, i ricercatori non sono obbligati a pubblicare i loro risultati in pubblicazioni, ma se decidono di farlo, devono essere ad accesso aperto.

L’Open Science incoraggia la collaborazione tra università, industria, autorità pubbliche e gruppi di cittadini. Quando questi gruppi sono invitati a partecipare al processo di ricerca e innovazione, aumentano la creatività e la fiducia nella scienza. Questo processo di coinvolgimento porta a una maggiore trasparenza nel processo di ricerca, a un maggiore impatto potenziale della ricerca, a processi di ricerca più efficienti e a opportunità di collaborazione scientifica globale. 

Esistono due pratiche obbligatorie: L'accesso aperto alle pubblicazioni e l'accesso aperto ai dati della ricerca, basato sul principio "il più aperto possibile, il più chiuso necessario". Inoltre, ci sono diverse pratiche raccomandate da prendere in considerazione quando è opportuno. Ad esempio, il coinvolgimento di tutti gli attori della conoscenza (compresi i cittadini), la condivisione precoce e aperta della ricerca e dei risultati della ricerca al di là delle pubblicazioni, la condivisione dei dati della ricerca e le revisioni paritetiche aperte. Queste pratiche sono descritte nell’ Horizon Europe Standard Application Form e nella Guida al programma. 

Nella sezione metodologica della proposta, è importante dimostrare chiaramente come il progetto si conformerà alle pratiche obbligatorie dell’Open Science. Ciò si riferisce all'accesso aperto alle pubblicazioni e all'accesso aperto ai dati FAIR, secondo il principio "il più aperto possibile, il più chiuso necessario". Inoltre, si raccomanda di indicare come le pratiche di open science raccomandate saranno integrate nella metodologia e nel flusso di lavoro del progetto, in quanto ciò determinerà un punteggio di valutazione più elevato.

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