Fase programmatoria

A seguito della raccolta in modo organizzato delle istanze dell'Area sotto forma di "Mappa di comunità" intesa come rappresentazione dei valori dei territori così come percepiti dagli abitanti in grado di fornire descrizioni puntuali sulla qualità dei luoghi e delle tradizioni culturali ad essi collegate, sulle tendenze in atto nel breve e nel medio periodo nella demografia, nell'immigrazione, nell'ambiente e nei servizi all'interno della comunità e dopo aver applicato una metodologia che ha tenuto conto, quindi, oltre che del grado di perifericità dell'Area anche dei suoi andamenti socio-demografici, la Giunta regionale ha individuato l'Area Sud Ovest quale area pilota della Strategia. Si tratta di un'area che, per le peculiarità e potenzialità presenti, agisce da leadership per le altre aree interne costituendo, nella fase di prima applicazione della strategia, un prototipo rappresentativo a livello regionale dove è necessario costruire un modello alternativo di sviluppo per il rilancio economico del territorio.

I Comuni dell'Orvietano, con l'obiettivo di raggiungere il consolidamento di una idea comune di sviluppo, e l'implementazione di politiche e strategie che contribuiscano a superare la logica dei singoli confini amministrativi, hanno elaborato un documento, noto come Bozza di Idee, che contiene la proposta di un'idea guida dell'area per realizzare il cambiamento atteso, indicando la filiera cognitiva che si intende costruire ed evidenziando una progettualità territoriale propria della SNAI che nasce dalle esigenze del territorio e che si attua coerentemente alle strategie regionali e agli strumenti di finanziamento.

Una volta redatte una serie di proposte condivise con il territorio, ha avuto inizio la fase di scouting con il coinvolgimento dei soggetti rilevanti negli ambiti prioritari per tradurre in azioni e tempi le proposte indicate anche sulla base di una valutazione delle risorse disponibili. Tenuto conto degli esiti dei tavoli di confronto interni dei sindaci dell'area, con un'attenzione particolare alle modalità strutturanti di rapporto e condivisione e al tema dell'associazionismo, nonché delle osservazioni pervenute dalla Regione e dal Comitato, dalla Bozza di Idee si è avviato il processo di costruzione di un Preliminare di strategia e poi della Strategia stessa che, partendo dalla lettura del territorio e dall'individuazione dei suoi caratteri identitari attraverso il  riconoscimento del proprio patrimonio storico culturale e dei propri sistemi di relazione tra gli ambiti territoriali, individua le matrici di sviluppo quali: la valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico come parti di un sistema territoriale attivo e organicamente articolato; la riconoscibilità dei centri storici quali poli attrattivi attraverso una rigenerazione multifunzionale di centri e borghi in grado di attrarre nuovi residenti stabili e temporanei e di produrre un aumento dell'indotto economico; il miglioramento dei processi di gestione sostenibile delle risorse naturali e dell'agricoltura per incentivare la permanenza delle comunità rurali e ridurre i rischi idrogeologici legati all'abbandono del territorio; il sostenimento della domiciliarità, residenzialità e semiresidenzialità attraverso il potenziamento dei servizi di assistenza; un piano complessivo di miglioramento della didattica anche con un'offerta formativa della scuola secondaria che sia più attrattiva e competitiva attraverso indirizzi orientati verso potenzialità occupazionali legate al territorio; il miglioramento della mobilità da, per e entro l'area, l'integrazione modale e l'accessibilità dei servizi di trasporto; lo sviluppo di una gestione sempre più associata del territorio per il consolidamento di una idea comune di sviluppo.

Nasce da qui la Strategia, "UNA TERRA RICCA DI TEMPO TRA BORGHI STORICI BENI CULTURALI E AMBIENTALI" sinonimo di integrazione e dialogo costante tra i principali assets dell'area orvietana.